Trasporti local: 30% comuni “dimentica” i rimborsi

Due persone con mascherina a bordo di un autobus a Roma.
Due persone con mascherina a bordo di un autobus a Roma. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Nessun rimborso per i pendolari che, nel periodo di lockdown, non hanno utilizzato gli abbonamenti del trasporto pubblico locale. Nonostante la norma inserita nel Dl rilancio, il 30% dei gestori del servizio in 110 capoluoghi di provincia non ha attivato la procedura per i rimborsi Covid.

I dati sono contenuti nell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico.

Nel decreto sono state inserite misure specifiche per “risarcire”, tramite estensione dell’abbonamento o voucher, coloro che ne avessero voluto fare richiesta. Ma gran parte dei gestori nelle province calabresi, siciliane, sarde ed anche a Sondrio, Frosinone e Viterbo non hanno mai attivato questo canale.

Immediata la risposta della Codacons che si è detta pronta a denunciare per truffa aggravata e appropriazione indebita i Comuni che non daranno questa possibilità agli utenti.

I mancati rimborsi non solo l’unica nota negativa del report. Secondo l’Osservatorio infatti dal 2005 ad oggi, gli abbonamenti mensili sono aumentati in media del 22,2%, mentre quelli annuali del 18,8. Male soprattutto il Sud e le Isole, anche se la Campania è l’unica si è registrato un calo del 3,4% (201 euro), nel periodo considerato.

Fra i capoluoghi di provincia invece al vertice della top ten dei più cari troviamo Perugia (55 euro) per l’abbonamento mensile e Alessandria con 473€ per quello annuale; i più economici sono invece Andria per l’abbonamento mensile (17,50 euro) e Vercelli per quello annuale (150 euro).

Nel confronto con gli altri paesi europei viene fuori invece una immagine in chiaro-scuro. Infatti se in media l’abbonamento annuale in costa poco meno di 300 euro rispetto agli oltre 500 euro di Madrid e ai 750 euro di Parigi, il parco mezzi del nostro Paese nel 2018 ha un’età media di 12,3 anni rispetto ai circa 7 anni della media europea. Nei principali centri urbani, inoltre, si viaggia ad una velocità media di circa 15km orari, arrivando nelle ore di punta a 7-8 km/h.

Non a caso sono ben 5 le città italiane nella classifica delle prime 25 al mondo per ore perse nel traffico: oltre a Roma (seconda dopo Bogotà, con 254 ore perse nel 2018 da ogni romano nel traffico), ci sono Milano (settima in classifica), Firenze (14/ma), Napoli (17/ma) e Torino (23/ma).

“L’attuale situazione sanitaria impone un ripensamento nell’organizzazione del servizio” ha dichiarato il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso, dunque una “grande occasione di rilancio” del trasporto pubblico locale anche in ottica di mobilità sostenibile

(di Lorenzo Rotella/ANSA)

Lascia un commento