Omicidio Willy: la Guardia di Finanza chiederà il sequestro dei beni delle famiglie del branco

La fiaccolata in ricordo di Willy.
La fiaccolata in ricordo di Willy. Paliano 9 settembre 2020 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Si sdoppia l’indagine relativa al pestaggio per Willy Monteiro Duarte, il giovane di origini capoverdiane massacrato dal branco la notte tra il 5 e 6 settembre a Colleferro. Gli accertamenti che puntano a definire nei minimi dettagli cosa è accaduto quella notte nella zona della movida viaggiano paralleli a quelli della Guardia di Finanza e che riguardano i risvolti patrimoniali dei quattro, al momento accusati di omicidio volontario.

La Gdf, al termine di una serie di verifiche, è pronta a chiedere ai pm un sequestro preventivo di beni e dei conti correnti per circa 27 mila euro nei confronti dei nuclei familiari di Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Si tratta di una iniziativa legata agli accertamenti svolti sul reddito di cittadinanza percepito in modo indebito dalle famiglie per un totale di circa 33 mila euro.

In base alla denuncia che verrà trasmessa in procura i familiari degli indagati avrebbero avuto accesso al fondo “omettendo di indicare nelle autocertificazioni compilate i dati dovuti” e dunque violando la legge che regola il sussidio, un fondo che nasce per essere distribuito alle famiglie indigenti o senza reddito. E lo stile di vita dei “gemelli” Bianchi, viene sottolineato, non è conciliabile con quello di semplici titolari di un banco di frutta.

Auto sportive, viaggi in località esclusive, vestiti firmati: dalle foto postate sui social network dai due esperti di arti marziali emerge infatti una vita extralusso che da subito ha insospettito gli inquirenti. Già nell’interrogatorio di convalida dell’arresto il gip ha chiesto agli indagati se percepivano il sussidio ricevendo però risposta negativa. “Non l’abbiamo mai chiesto e non sappiamo neanche cosa sia”, hanno fatto mettere a verbale. Parole che alla luce dell’attività svolta dalle Fiamme Gialle potrebbe portare a nuove contestazioni e nuovi profili penali.

Nel passato dei due, il cui difensore ha rinunciato al ricorso al Riesame, ci sono almeno otto precedenti penali relativi ad episodi di rissa e spaccio di sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda l’indagine sui fatti del 6 settembre, gli inquirenti proseguono nell’ascolto di testimoni. Una attività andata avanti per tutta la settimana e che potrebbe culminare con nuove iscrizioni nel registro degli indagati.

Chi indaga sta ascoltando, al momento in veste di testimoni, i ragazzi che erano con il branco quella notte. In particolare sono almeno tre le posizioni al vaglio e per le quali potrebbe scattare accuse che vanno dal concorso, al favoreggiamento o all’omissione di soccorso. Un lavoro legato all’analisi dei cellulari e in particolare su almeno quattro telefonate intercorse tra le persone che erano nella zona del pub dove è scoppiata la prima lite e che chiedevano l’intervento dei Bianchi in quel frangente allontanatisi con alcune ragazze nella zona del cimitero.

Infine, è stato identificato e denunciato dalla Polizia l’autore di un post di odio e intolleranza razziale contro Willy, il ragazzo ucciso: è uno studente universitario di Treviso, 23 anni, esperto di informatica. Il giovane, che aveva postato la frase “Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzè. Siete degli eroi”, oltre ad aver creato un personaggio virtuale, si connetteva ai social network attraverso provider esteri, utilizzando tecniche di anonimizzazione in grado di mascherare le tracce informatiche della navigazione, convinto che sarebbe stato impossibile rintracciarlo.

(di Marco Maffettone/ANSA)

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