Ocse: Pil Italia -10,5% nel 2020, poi mini-ripresa

Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio.
Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio. ( ANSA/ CIRO FUSCO)

PARIGI.  – Migliorano le stime dell’Ocse sul Pil italiano e mondiale: secondo l’Interim Economic Outlook presentato a Parigi, la recessione sarà meno pronunciata del previsto nel 2020 rispetto a quanto indicato nelle Previsioni Economiche di giugno ma si stima che anche la ripresa per il 2021 sarà meno forte rispetto a quanto pronosticato prima dell’estate.

Nell’anno in corso duramente segnato dalla pandemia da Covid-19 e le conseguente misure di lockdown che hanno paralizzato l’Europa e il resto del mondo, il Pil italiano subirà una contrazione del -10,5%, dato comunque inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto al -11,3% stimato dall’Ocse nelle stime del 10 giugno.

Quanto al 2021, l’organismo anticipa una mini-ripresa dell’economia italiana, del +5,4%, percentuale di molto inferiore rispetto al +7,7% stimato a giugno. Mentre arriva l’allarme di Confcommercio sui consumi in forte calo ad agosto, incluso per gli alberghi. L’associazione si attende un rimbalzo del Pil nel terzo trimestre con una crescita del 10% rispetto all’ultimo quarto e una riduzione del 9,5% nel confronto annuo (+2,6% nel solo mese di settembre) ma nota come la ripresa “non salverà molte imprese del terziario dalla chiusura”.

Confcommercio spiega che ad agosto i consumi dell’indicatore Icc sono scesi del -8,7% con una “situazione drammatica per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%)”. La reazione “rapida” degli Stati ha comunque permesso di limitare danni “ancora piu’ gravi” spiega l’Ocse. Dalle stime odierne la recessione del Pil mondiale risulta meno pronunciata del previsto, del -4,5% nel 2020, con una ripresa del 5% nel 2021.

Anche in questo caso il rimbalzo risulta meno forte rispetto alle stime di giugno (all’epoca il dato mondiale era rispettivamente -6% per il 2020 e +5,2% per il 2021). Quanto all’eurozona, il Pil diminuirà quest’anno del -7,9% per tornare a crescere, al 5,1%, nel 2021.

Germania e Francia segneranno rispettivamente -5,4% nel 2020 e +4,6% nel 2021 e -9,5% nel 2020 e +5,8% nel 2021.

“Bisogna fare di tutto per potenziare la fiducia, affinché la ripresa sia piú vasta e piú forte possibile”, ha avvertito la capoeconomista dell’Ocse, Laurence Boone in conferenza stampa a Parigi. Quello attuale, avverte, è il “peggior rallentamento” dalla Seconda Guerra Mondiale. E anche per questo l’anno venturo non potrà essere “l’anno del rigore”: Il suo invito è piuttosto quello di continuare a stimolare investimenti e occupazione.

“Le vaste azioni politiche intraprese con lo sviluppo della pandemia – si legge nell’Interim Economic Outlook – hanno contribuito a prevenire un crollo ancora più grande e tamponare i redditi di famiglie e aziende. Con la ripresa che rimane esitante, focolai sporadici del virus ancora in corso e molti settori ancora in lotta per adeguarsi  il sostegno agli stimoli fiscali e monetari va mantenuto per tutelare la fiducia e limitare l’incertezza”.

A una domanda sull’Italia e l’eventualità di nazionalizzare anche solo parzialmente gruppi o infrastrutture nel quadro del recovery fund Bonne ha detto che “in un periodo eccezionale come questo, ottenere iniezioni di capitale da parte dello Stato può rivelarsi utile per le aziende ma servono condizioni, bisogna tutelare la concorrenza”.

Quindi l’appello ad una cooperazione internazionale sempre piu’ approfondita, elemento considerato “essenziale” per la distribuzione del futuro vaccino in tutti i Paesi, affinché  “non ci sia penuria come abbiamo già visto in precedenza sulle mascherine ed altri equipaggiamenti sanitari”.

“Non ci sarà una ripresa totale della fiducia fino a quando non arriverà una soluzione medica permanente”, taglia corto Boone, mettendo in guardia anche dagli effetti nefasti di eventuali chiusure delle frontiere.

(di Paolo Levi/ANSA)

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