Colombia: sequestri, ex comandanti Farc chiedono perdono

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BOGOTÁ.  – Otto ex comandanti delle disciolte Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno ammesso che l’aver utilizzato durante il conflitto l’arma del sequestro “è stato un errore gravissimo”, ed hanno chiesto pubblicamente perdono per questo alle vittime e alle loro famiglie.

In una lettera aperta diffusa dopo un incontro fra la Commissione della Verità colombiana e la ex candidata presidenziale Ingrid Betancourt che rimase in mano della guerriglia per sei anni, gli ex comandanti delle Farc hanno ufficializzato il loro proposito di chiedere perdono.

“Oggi, 14 settembre – hanno scritto – i sottoscritti che hanno fatto parte del segretariato delle Farc e che hanno firmato nel 2016 gli Accordi di Pace, siamo qui per chiedere, dal punto più profondo del nostro cuore, perdono pubblico atutte le nostre vittime dei sequestri e alle loro famiglie”.

Manifestando il loro pentimento, i leader guerriglieri hanno ribadito che “il sequestro ha solo lasciato una profonda ferita nell’anima dei colpiti ed ha danneggiato la nostra legittimità e credibilità”.

Oggi, hanno concluso, “comprendiamo il dolore che abbiamo causato a tante famiglie, figli, figlie, madri, padri, fratelli e amici, che hanno vissuto in un clima infernale aspettando notizie dei loro cari”.

La lettera che ufficializza per la prima volta quello che appare come un autentico pentimento degli ex responsabili delle Farc, è firmata da Rodrigo Londoño, conosciuto col nome di battaglia di Timochenko; Julián Gallo, alias Carlos Antonio Lozada; Jaime Alberto Parra, alias Mauricio Jaramillo; Pablo Catatumbo; Pastor Alape; Milton de Jesús Toncel, conosciuto come Joaquín Gómez; Rodrigo Granda, e Juan Hermilo Cabrera, detto Bertulfo Álvarez.