Coronavirus: Brasile riprende i test AstraZeneca,

Operai scavano fosse per i deceduti per coronavirus in un cimitero di Manaus, Brasile.
Operai scavano fosse per i deceduti per coronavirus in un cimitero di Manaus, Brasile. Archivio. (ANSA)

BRASILIA.  – Il Brasile riprenderà i test con il vaccino dell’Università di Oxford, finanziato dal governo del presidente Jair Bolsonaro. L’Agenzia nazionale per la sorveglianza sanitaria (Anvisa) ha riferito che “dopo aver valutato i dati avversi, la loro causalità e l’insieme dei dati di sicurezza generati nello studio clinico del vaccino di Oxford, si è concluso che il rapporto rischio-beneficio rimane favorevole e lo studio verrà ripreso”.

I test erano stati sospesi la scorsa settimana nel Paese sudamericano dopo che il laboratorio AstraZeneca aveva annunciato una reazione negativa in un volontario.

Nonostante la ripresa dei test, Anvisa continuerà a osservare “eventi avversi nello studio e, nel caso in cui si individuasse una situazione grave sui volontari brasiliani, verranno prese misure per garantire la sicurezza”.

Mentre, la giustizia brasiliana ha autorizzato la ripresa delle lezioni nelle scuole private di Rio de Janeiro, dopo aver annullato un provvedimento cautelare che ne consentiva la riapertura solo dopo la vaccinazione di massa contro il coronavirus.

Il tribunale regionale del lavoro ha dato luogo a un’azione promossa dal sindacato delle imprese di istruzione di base e ha pubblicato un provvedimento cautelare che consente le attività scolastiche presenziali a partire da oggi.

Posticipare l’inizio delle lezioni fino a quando non ci sarà un vaccino contro il Covid-19 può causare “danni irreparabili agli studenti”, ha sostenuto il giudice Carlos Henrique Cherinicharo.

Nel frattempo, le scuole pubbliche non hanno ancora riaperto poiché il Comune di Rio è in attesa di una risoluzione sulla questione da parte della Corte suprema.

Intanto, il sindacato degli insegnanti del municipio di Rio si è opposto alla riapertura ritenendo che “metta a rischio la vita di un numero infinito di bambini, delle loro famiglie e dei lavoratori”.

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