Il Centrodestra tenta la spallata, fine campagna a Firenze

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la manifestazione di piazza contro il governo.
In una foto d'archivio Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la manifestazione di piazza contro il governo. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

FIRENZE. – Il centrodestra tenta la spallata al governo dalla Toscana e ci crede se annuncia la chiusura della campagna elettorale nazionale proprio a Firenze, città che in ‘seconda repubblica’ è sempre stata col centrosinistra e quindi, di recente, culla del renzismo: proprio l’area Firenze-Prato decide sulla volata finale tra la candidata del centrodestra alla presidenza della Toscana, la leghista Susanna Ceccardi, e il candidato Pd, alla testa di una ampia coalizione di centrosinistra, Eugenio Giani.

L’annuncio della reunion di chiusura del centrodestra, il 18 settembre, sul piazzale Michelangelo, coi big di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia lo ha fatto Matteo Salvini da Monte San Savino (Arezzo) dove è andato a trovare Fredy Pacini, l’imprenditore che uccise un ladro entrato di notte nella sua officina.

“A qualcuno dispiace ma in Toscana si vince”, ha detto ai cronisti Salvini, confermando, dopo primi rumors, che la chiusura di questa campagna elettorale sarà davvero a Firenze coi tre big di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani saranno sulla terrazza per eccellenza del capoluogo toscano sognando di dare magari da lì pure la spallata al governo di Giuseppe Conte, dunque andando ben oltre il colpo già storico di togliere la Regione Toscana alla sinistra per la prima volta.

Uno scenario, quest’ultimo, considerato impossibile appena a inizio estate mentre ora la scelta di chiudere la campagna proprio in Toscana accende maggiormente i riflettori su un voto che, fino a poco tempo fa, sull’Arno era dato per scontato a favore del centrosinistra e del candidato Eugenio Giani sostenuto da sei liste, dal Pd, a Italia Viva, dagli ecologisti ai civici di area.

Gli ultimi sondaggi prefigurano un testa a testa tra Ceccardi e Giani, alcuni darebbero da alcuni giorni la europarlamentare leghista in sorpasso, avanti in modo costante. Meno presenti in Toscana, invece, i vertici del Pd: praticamente assente Nicola Zingaretti, il palcoscenico l’ha preso Matteo Renzi, che ha battuto la Toscana, anche i piccoli centri, e che domani a Firenze torna con una versione ‘mini’ della Leopolda causa Covid.

Renzi prendendo le distanze dall’aggressione a Salvini a Pontassieve – dove lui ha abitato 15 anni – ha affermato “un giù le mani dalla Toscana” cui credono pure 180 sindaci che hanno aderito al patto di San Gimignano per Giani. Tra i luoghi ribalta per Cascina (Pisa), 35.000 abitanti che hanno avuto Ceccardi sindaco, e dove sabato ci saranno le Sardine, ma anche, per un caffè in piazza, il ministro 5 stelle Luigi Di Maio, poi diretto subito dopo sul lungomare di Viareggio (Lucca) per sostenere la candidata del Movimento in Regione Irene Galletti e anche per la campagna referendaria sul taglio dei parlamentari.

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