Cile: crisi mapuche, via a lavori di comitato governativo

Una protesta de mapuches (Ansalatina)

SANTIAGO DEL CILE.  – Il “Comité Wallmapu”, voluto dal presidente Sebastián Piñera per cercare di risolvere il persistente conflitto che da tempo vede protagonista in Cile la popolazione indigena mapuche che vive nella regione dell’Araucanía, ha cominciato ieri i suoi lavori nel palazzo presidenziale della Moneda.

Il “Comité”, ha dichiarato al termine della prima riunione la ministra dello Sviluppo sociale, Karma Rubilar, si propone di “arrivare ad un dialogo, alla pace e al riconoscimento” dei problemi esistenti con i mapuche”. Ed ha aggiunto che “per noi è chiaro che qui esiste un debito in sospeso per il quale dobbiamo trovare una soluzione”.

I membri del “Comité”, ha ancora detto, aspirano a “poter affrontare in modo integrale tutto il lavoro che è stato materializzato durante il grande accordo per la pace e lo sviluppo dell’Araucanía che il presidente ha avviato dal 2018″.

Dell’organismo presieduto dal capo dello stato, che si riunirà tutti i martedì, fanno parte fra gli altri i ministri di  Interni, Lavori pubblici, Giustizia e Sviluppo sociale”.

Il suo obiettivo, ha insistito Rubilar, sarà “affrontare in forma integrale lo sviluppo territoriale, collettivo e sociale, dei nostri popoli originari, delle nostre comunità e anche dei cittadini che abitano nella regione Araucanía e nella provincia di Arauco”.

Da anni i mapuche lottano per rivendicare: autonomía giurisdizionale, recupero di terre ancestrali, più libertà economico-produttiva e riconoscimento di identità culturale.

Per raggiungere gli obiettivi i membri della comunità non hanno esitato a occupare terre e a scontrarsi con le forze di sicurezza, in un conflitto che ha causato vittime e l’arresto di molti mapuche che ancora oggi sono in carcere.