PER CONOSCERTI VENEZUELA ..
bisogna essere partiti in un giorno qualsiasi di tanti anni fa, ed avere approdato, inermi e vulnerabili, sulle rive di un continente adagiato su un oceano inquieto, aggressivo e ribelle, come lo e’ l’animo dell’emigrato al primo contatto con un paese straniero, sconosciuto nei contorni e nei volti della gente.
PER ACCETTARTI VENEZUELA ..
bisogna aver confrontato per lunghi anni tormentosi, la tua realtà di spiagge solitarie e di palme stagliate contro il cielo, respingendo il ricordo di strade piane ed asfaltate, di palazzi maestosi con fregi antichi, scolpiti dalla mano e dal pensiero dell’uomo.
PER APPREZZARTI VENEZUELA..
bisogna aver desiderato disperatamente il ritorno in un mondo costruito da uomini vecchi e stanchi, dove spesso la necessita’ imbriglia la fantasia, e dove il presente e’ coinvolto e attratto dalle mille immagini del passato.
PER AMARTI VENEZUELA..
bisogna essere stati sferzati dalla pioggia violenta di un temporale tropicale, ed essersi tuffati nelle acque tiepide del tuo oceano spumoso, contemplando la piccola insenatura di un’isola e all’ orizzonte l’esplosione del tramonto sul mare.
PER CAPIRTI VENEZUELA..
bisogna che almeno una volta nella vita ogni emigrante, che e’arrivato a te orfano di affetti, sia potuto ritornare al suo paese d’infanzia , ed abbia comprovato che la vita e la morte sono il seme di una pianta che attecchisce in qualsiasi terra del mondo.
PER QUESTO ora vivo in armonia con i tuoi colori violenti, i tuoi spazi immensi, le tue piogge sferzanti, la mia solitudine infinita. Per questo ora ti guardo e ti rispetto. Perché capisco che ormai anch’io faccio parte di te, per avermi accolto con semplicità quando ti sono apparso col fardello più gravoso e fragile che l’uomo si trascina dietro da millenni: il bagaglio di speranze.
( GIMS )