F1: gara folle a Monza e impresa Gasly. Incubo Ferrari

Un frame del brutto incidente per Charles Leclerc al 25/o giro del Gp di Monza.
Un frame del brutto incidente per Charles Leclerc al 25/o giro del Gp di Monza. ANSA/www.formula1.com

ROM. – Il Gp d’Italia, a Monza, regala la gara più pazza del mondo, fra clamorosi rovesci, sorprese, ritiri, penalizzazioni, promesse mancate, deprimenti conferme e stop inattesi. Insomma, accade tutto. Al termine di una gara che passerà alla storia per molti aspetti inediti (è la prima dal 2012 in cui Ferrari e Mercedes non salgono sul podio), trionfa un francese che vive a Milano e si fa vedere spesso nelle vie dello shopping.

Il suo nome è Pierre Gasly, la sua auto è una italianissima Alpha Tauri (con sede a Faenza) che, dal 2006 fino all’anno scorso, si chiamava Toro Rosso. “E’ incredibile. Non mi rendo ancora conto di quanto è successo. E’ stata una gara folle, siamo riusciti a sfruttare al massimo bandiera rossa ma la mia Alpha Tauri era velocissima. Non ho parole”, il commento del francesino.

La gara è assolutamente folle, e il podio finale diretta conseguenza, assolutamente inedito. Gasly vince per la prima volta nella sua carriera e precede di pochi metri il futuro ferrarista Carlos Sainz, ora alla McLaren, cui sarebbe bastato – come lui stesso ha ammesso fra le lacrime a fine corsa – “un altro giro ancora” per beffare il francese. Ma va bene anche così, perché il figlio d’arte ha dimostrato di essere assolutamente adeguato al futuro ruolo di vice-Leclerc.

Ha vinto l’Italia che non t’aspetti, non quella colorata con il rosso delle Ferrari, ma quella che costruisce senza eccessivi clamori, con certosima progettazione e senza strategie tecniche approssimative. L’anno scorso, Charles Leclerc, trionfando a Monza, aveva acceso la speranza dei ferraristi, oggi il monegasco è andato a schiantarsi al 25/o giro, uscendo miracolosamente illeso dall’abitacolo sulle proprie gambe.

Tanta paura, ma anche la consapevolezza della scarsa affidabilità della vettura di Maranello che già si era manifestata al sesto giro con il ritiro di Sebastian Vettel, a causa di un problema all’impianto frenante: rientro ai box con un principio d’incendio alla vettura. Praticamente, un disastro confezionato sulla pista di casa. E meno male che non c’era il pubblico di fede ferrarista, già provato dai continui tracolli, ultimo fra i quali quello registrato nelle prove ufficiali di ieri.

Bandiera rossa, gara interrotta e nuova partenza in griglia. Hamilton, che con la 44/a pole in carriera, si preparava ad allungare in classifica piloti, ha dovuto inventarsi una rimonta nella gara bis: finito sotto investigazione ha dovuto scontare alla ripartenza 10″ di penalizzazione, idem per Giovinazzi: entrambi erano entrati incautamente ai box con la pit-lane chiusa.

Gara ferma e safety-car in pista, con il campione del mondo costretto a smaltire i 10″ entro i tre giri previsti, ripartendo dalle retrovie e tornando a punti in virtù di un settimo posto strappato con i denti. E’ arrivato a due posizioni dal compagno Bottas, che non ha brillato in un Gp forse non adatto alle sue caratteristiche.

Con qualche giro in più, Hamilton sarebbe addirittura potuto salire sul podio, Sainz probabilmente avrebbe vinto nel giorno sbagliato, ma sulla pista giusta. Un buon viatico in vista dell’avventura in Ferrari. La ribalta di Monza è dell’Italia che riparte con un grande evento e festeggia l’Alpha Tauri.

La Ferrari archivia un altro disastroso capitolo di una stagione da dimenticare e, in vista degli impegni al Mugello, dovrà subito ritrovare entusiasmo e voglia di lottare. Non sarà facile, ma a Maranello devono assolutamente provarci.

Lascia un commento