Decreto Semplificazioni, impatto da stadi a periferie

Il deputato Federico d'Incá (M5S) nel Senato
Il deputato Federico d'Incá (M5S) nel Senato. (Ansa)

ROMA.  – L’obiettivo è rilanciare l’economia del Paese, facendo leva sulle infrastrutture, sul “mattone”, ma accelerando anche la trasformazione del digitale. A questo mira il dl Semplificazioni, passato con la fiducia al Senato. Il provvedimento va ora alla Camera per essere convertito in legge entro metà mese.

É lo strumento considerato dal Governo necessario per far sì che l’Italia agganci i fondi Ue: potendo spenderli senza sprecare tempo. “Un buon punto di partenza”, lo definisce la ministra della P.a, Fabiana Dadone. Il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, Salvatore Margiotta, ricorda la maratona in commissione con “315” emendamenti approvati.

Ecco allora i capisaldi del provvedimento, intersecando le novità apportare dal passaggio parlamentare a quelle già presenti nel testo originario.

APPALTI. La disciplina speciale sugli appalti, che mira a sbloccare le opere, resterà in piedi per tutto il 2021. Quindi fino al prossimo anno il tetto per gli affidamenti diretti sarà pari a 150 mila euro. L’aggiudicazione deve avvenire in due mesi, che diventano quattro in casi specifici. Per i contratti sopra soglia il termine è di sei mesi.

La pubblicazione dei bandi diventa obbligatoria sia per gli appalti sopra che sotto soglia. In questo modo nel caso di procedure ristrette si apre la possibilità di candidatura anche per raggruppamenti d’impresa.

RESPONSABILITA’ DEI FUNZIONARI. Il danno erariale scatta solo quando c’è dolo. Una limitazione che riguarda gli amministratori che agiscono, che “firmano” e sbloccano lavori e opere, non quelli che restano fermi. In altre parole si rischia di più in caso di omissioni o inerzie. Tutto ciò resta valido sempre fino alla fine del 2021.

RIGENERAZIONE URBANA. Vengono sburocratizzati gli interventi di demolizione e ricostruzione, equiparati a mere ristrutturazioni edilizie. Una semplificazione che tocca sicuramente le periferie mentre per le “zone omogenee A” , che grossomodo rispondono ai centri storici, restano dei paletti.

Qui gli interventi sono condizionati ai piani messi a punto dai Comuni. E in alcune città, come Roma, queste zone sono particolarmente estese.

EDILIZIA SOCIALE. Basterà la Scia, la segnalazione certificata d’inizio attività, per l’avvio di interventi di edilizia che riguardino scuole, università, residenze per studenti, ospedali, strutture sportive ma anche abitazioni. Un regime di semplificazione limitato nel tempo, valido per i lavori che cominciano entro il 2022, e riservato a investitori pubblici o istituzionali.

STADI. Si punta ad adeguare gli impianti sportivi, come gli stadi, a “standard internazionali di sicurezza, salute e incolumità pubbliche”. Se le sovrintendenze reputano necessaria la tutela di alcuni “specifici elementi” possono dare indicazioni in tal senso ma secondo tempi contingentanti.

STRADE PER BICI E MULTE PIU’ FACILI. Arriva la “strada urbana ciclabile” con limite di velocità a 30 chilometri orari e priorità ai ciclisti nella circolazione. In queste lingue d’asfalto la precedenza spetterà a bici e monopattini.. Le amministrazioni locali potranno dare licenza di multare gli automobilisti anche ai propri dipendenti e agli addetti alla raccolta dei rifiuti.

DIGITALE. Da fine febbraio tutte le amministrazioni pubbliche dovranno avviare il processo di digitalizzazione dei servizi, caricandoli sull’app ‘Io’, in modo che i cittadini possano accedervi attraverso Spid, l’identità digitale, arrivata a quota 10 milioni, o la carta di identità elettronica. Nasce la Piattaforma digitale nazionale dei dati.

GREEN. Viene agevolata la realizzazione di impianto alimentati da fonti di energia rinnovabile e la costruzione di punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Il decreto inoltre razionalizza le procedure di valutazione d’impatto ambientale (Via) per le opere pubbliche.

(Marianna Berti/ANSA)