Doppio binario cassa integrazione, cambia se l’azienda chiude o no

Professionisti in un ufficio.
Professionisti in un ufficio. (Ansa)

ROMA. – Un meccanismo nuovo per la cig, più snello e in un’ottica “universale”, che si rivolga però in maniera specifica alle imprese e ai lavoratori in difficoltà  prevedendo, quindi, un doppio binario, legato al loro stesso futuro: ovvero, se l’azienda ha una prospettiva o se è decotta. Puntando in questo secondo caso più sulla formazione e su un percorso di reinserimento occupazionale.

É una delle novità su cui si lavora in vista della prossima riforma degli ammortizzatori sociali, attraverso la quale il governo con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, punta a rivedere il sistema, uscendo dalla logica del “mero sostegno economico passivo” e mettendo al centro le politiche attive.

“Ci sarà una differenza tra ammortizzatore sociale che andrà all’azienda che ha una prospettiva e l’ammortizzatore che, invece, andrà a quell’azienda che va verso la chiusura”, spiega infatti la ministra parlando dagli Stati generali della Cgil Puglia, a Bari.

Dunque, da un lato si punta a garantire “una rete di protezione” ai lavoratori di quelle imprese che intendono sospendere parte della produzione per ristrutturazioni aziendali o riconversioni e dall’altro ad “accompagnare” il lavoratore in un percorso di transizione occupazionale, per evitare il passaggio nella disoccupazione o l’uscita dal mondo del lavoro.

Il lavoro della Commissione di cinque esperti istituita a metà luglio va avanti con il compito di definire linee di indirizzo: “Arriveremo ad uno studio e ad un’analisi entro fine mese e metteremo su la riforma degli ammortizzatori sociali, che andrà nell’ottica dell’universalismo, perché tante aziende e tanti lavoratori erano fuori dagli strumenti di casa integrazione tanto che abbiamo dovuto finanziarli”, afferma Catalfo, rimarcando l’obiettivo di un sistema che non escluda nessuno e allo stesso tempo semplifichi le procedure per l’erogazione dei sussidi, più volte finite sotto attacco in questi mesi di emergenza Covid. Una riforma chiesta anche dai sindacati, che premono per l’avvio del confronto.

E sul fronte dell’occupazione, la ministra assicura che “stiamo elaborando un piano importante sul lavoro che faccia riprendere le assunzioni” e guardando anche alla detassazione dei rinnovi contrattuali, che può essere “una spinta” ai rinnovi stessi. Un tema su cui Cgil, Cisl e Uil spingono da tempo (e su cui lunedì 7 settembre si aprirà il confronto con Confindustria).

“É il momento anche di rinnovare i contratti nazionali di lavoro, non di bloccarli”, ripete il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dagli Stati generali. Cgil, Cisl e Uil sono pronte, intanto, a tornare in piazza il 18 settembre per “una giornata di mobilitazione proprio per avanzare le proposte con cui il mondo del lavoro chiede di cambiare il Paese”, rimarca Landini.

La Uil – dice la  segretaria confederale, Ivana Veronese – “è pronta a confrontarsi con il Governo per un sistema di ammortizzatori sociali in costanza del rapporto di lavoro che tuteli tutte le lavoratrici e lavoratori indipendentemente se dipendenti da grandi o piccole imprese. Vanno salvaguardate le specificità dei settori”.