Ripresa in estate. Gualtieri: spazio per calo tasse

Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.
Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. (Filippo Attili/Ufficio Stampa Palazzo Chigi)

ROMA. – Lotta all’evasione e revisione delle agevolazioni fiscali. Passa da qui, secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la riforma del fisco a cui il governo vuole lavorare nella manovra 2021.

Un obiettivo ambizioso, annunciato da molti governi finora, ma che praticamente nessuno ha compiutamente portato a termine, per il carico politico che ogni ritocco delle tasse comporta ma anche – e soprattutto – per la perenne mancanza di coperture adeguate.

Questa volta Gualtieri si dice sicuro di potercela fare. Come si dice sicuro di un rimbalzo del Pil nel terzo trimestre su cui anche l’Istat ha aperto più di uno spiraglio. Il clima di fiducia delle imprese, i dati sui consumi elettrici e quelli sull’occupazione, per quanto tutti ancora parziali, dimostrano, secondo l’Istituto di statistica, che a luglio e ad agosto la ripresa c’è stata. Il dato finale sul Pil 2020 non si discosterà quindi troppo, secondo Gualtieri, dal -8% previsto nel Def di aprile.

Il ministro, al quale ha fatto subito eco anche Luigi Di Maio, guarda però già al prossimo anno e il suo obiettivo è quello di riuscire ad aumentare stipendi e salari senza ricorrere al recovery fund.

La riforma fiscale, che ingloberà l’assegno unico per i figli, comporta infatti dei mutamenti strutturali che non possono essere finanziati con risorse una tantum. Per questo sarà “autofinanziata” e lo sarà proprio grazie alla riduzione delle tax expenditures e ai nuovi introiti della lotta all’evasione.

Rispetto al passato un asso nella manica effettivamente Gualtieri ce l’ha: l’introduzione della fatturazione elettronica ha già permesso un netto recupero dell’evasione evidente anche nei dati, drammatici ma non tragici, sulle entrate fiscali nel periodo di emergenza del Covid.

Se gli incassi hanno in qualche modo “tenuto”, nonostante il lockdown e i rinvii delle scadenze, è infatti proprio grazie agli effetti positivi della digitalizzazione del fisco, presto estesa a tutte le transazioni, e a nuovi meccanismi di verifica e assistenza ai contribuenti.

Una volta normalizzata la situazione, non è escluso che il gettito fiscale possa dunque riservare qualche sorpresa positiva, come già si presagiva nei primi mesi dell’anno prima dello scoppio dell’emergenza.

Per completare il quadro di strumenti per favorire l’emersione, da gennaio 2021 arriverà infatti anche la trasmissione telemática dei corrispettivi (lo scontrino elettronico) per tutti, accompagnato dalla partenza della lotteria degli scontrini, mentre si lavora per rendere operativa la dichiarazione precompilata anche per l’Iva.

Ospite ad Agorà, su Rai Tre, il ministro ha peraltro indicato tra le possibili fonti di finanziamento anche il “superamento dei meccanismi di tassazione ambientale che rendano il sistema fiscale in linea con la strategia green” del governo. L’idea è quella di rivedere i sussidi ambientalmente dannosi che, secondo il ministero dell’Ambiente, valgono complessivamente quasi 20 miliardi di euro.

Molto dipenderà comunque anche da quale delle ipotesi di riforma sarà scelta dal governo: se un semplice taglio delle attuali aliquote Irpef da cinque a tre, come caldeggiato da esponenti del Movimento 5 Stelle, o una loro centellinata rimodulazione con l’introduzione – proposta inicialmente nell’attuale governo da Cecilia Guerra di Leu ed ora più ampiamente condivisa – del “sistema tedesco” e dell’algoritmo che attribuisce un’aliquota di fatto personalizzata in base agli importi incassati.

Quale che sia la soluzione finale, l’idea di un taglio delle tasse consequenziale al taglio del cuneo fiscale entrato in vigore il primo luglio non può che piacere ai sindacati. Cgil e Cisl plaudono alle parole del ministro dell’Economia e aspettano ora il governo alla prova dei fatti.

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