Città, stadi, aeroporti. I nodi del Decreto Semplificazioni

Panoramica dell'aula del Senato.
Panoramica dell'aula del Senato. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA.  – Riunioni di maggioranza e votazioni  sul decreto Semplificazioni si sono succedute per l’intera giornata. E ancora si va avanti. Le commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato proseguiranno l’esame del Dl anche in nottata, quando probabilmente saranno affrontati i nodi già emersi la scorsa settimana e rimasti accantonati.

Questioni che toccano la rigenerazione urbana e l’ammodernamento degli stadi. Ma anche le certificazioni sugli impatti ambientali quando si interviene su infrastrutture come gli aeroporti. Tutti punti su cui deve essere travata la quadra tra le forze di governo. Accordi da fare in fretta perché il tempo stringe. Entro metà settembre il testo deve essere convertito in legge. E quello a palazzo Madama è solo il primo passaggio.

Sulla possibilità di demolire e ricostruire con procedure sburocratizzate e velocizzate si consuma il confronto più difficile. Il provvedimento già mette dei paletti per quel che riguarda le cosiddette “zone omogenee A”, che grossomodo coincidono con i centri storici ma che in città come Roma hanno confini più ampi.  Un ombrello quello contenuto nel testo giudicato da Leu non soddisfacente a proteggere il tessuto urbano.

All’opposto, sempre in maggioranza, c’è anche chi vede la norma troppo rigida. Il tentativo di mediazione dei giorni scorsi ha visto una dura reazione da parte delle imprese del settore delle costruzioni. “Si sta andando verso l’immobilismo, il degrado dei nostri centri urbani”, mette in guardia l’Ance. Sull’articolo in questione, il 10, si stanno cercando ulteriori mediazioni in queste ore.

Gli attriti tra Pd e Iv sugli emendamenti per ammodernare i centri sportivi, stadi in primis, potrebbero risolversi con una proposta a firma dei relatori in grado di assorbire tutte quelle fatte in tal senso. In particolare c’è un emendamento del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e uno sullo stesso argomento della senatrice fiorentina del Partito democratico, Caterina Biti.

Una partita toscana è ache quella sollevata dall’emendamento del senatore pentastellato Gianluca Ferrara, che introduce per i lavori di ampliamento di strutture come gli aeroporti anche l’obbligo di Vas, la valutazione ambientale strategica. La modifica avrebbe conseguenze dirette sull’aeroporto di Firenze con prese di posizione agli antipodi tra i Cinque Stelle e Iv.

Intanto la Fipe-Confcommercio si rallegra per l’approvazione del correttivo che permette a bar e ristoranti di leggere potranno leggere i buoni pasto elettronici su un unico dispositivo.

Novità che genera “un risparmio non da poco”, sottolinea la Federazione italiana dei pubblici esercizi. In commissione è passata, poi, una proposta a tutela della stabilità finanziaria degli enti, che ha lo scopo di evitare la dichiarazione di dissesto prima che siano state assorbite le conseguenze della pandemia.

Il tutto mentre si continua a votare, i lavori sono seguiti per il Governo dal sottosegretario Salvatore Margiotta, con l’obiettivo di arrivare in Aula martedì o al più tardi mercoledì.

(Marianna Berti/ANSA)

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