Alla sorella di Kim le deleghe su Corea Sud e Usa

kim Yo-.jong, sorella del leader di nordcoreano Kim Jong-un.
kim Yo-.jong, sorella del leader di nordcoreano Kim Jong-un. (ANSA)

PECHINO.  – Kim Yo-jong, la sorella minore del leader nordcoreano Kim Jong-un, ha rafforzato il suo potere con il controllo del dipartimento Organizzazione e orientamento del Comitato centrale, l’unità chiave del Partito dei Lavoratori responsabile degli affari con la Corea del Sud e gli Usa.

Da Seul è giunta la seconda indicazione, in meno di una settimana, sul peso accresciuto della giovane Yo-jong, vicina ai 33 anni, il cui titolo ufficiale è “primo vicedirettore del Comitato centrale”: avrebbe in carico le linee strategiche di Pyongyang dedicate a Seul e Washington, alla base dei dossier più caldi della diplomazia nordcoreana, secondo il ministro della Difesa sudcoreano, Jeong Kyeong-doo, che ha circostanziato le sue deleghe in un’audizione parlamentare.

E ha messo in guardia anche sul fatto che è opinione consolidata quella secondo cui il leader mantenga il “controllo esclusivo” di partito, regime e militari, avendo affidato solo alcuni “ruoli e responsabilità” ai suoi aiutanti.

Di fatto, Jeong ha ridimensionato le ipotesi sulle condizioni di salute estreme del supremo leader rilanciate ancora da Seul nel weekend: Kim sarebbe in coma, aveva detto un ex collaboratore del presidente Kim Dae-jung, secondo le informazioni ricevute in Cina.

Il perimetro più chiaro delle deleghe segue di pochi giorni il quadro emerso sempre in un’audizione parlamentare dei vertici del Nis, l’intelligence di Seul, secondo cui il leader aveva dato maggiori responsabilità agli assistenti più stretti, in particolare alla sorella, destinataria dell’incarico di dirigere “gli affari generali dello Stato”, divenendo “de facto il numero due” quando manca ancora un successore nominato da Kim.

Jeong ha affermato che non ci sono attività insolite rilevate in Corea del Nord sulla possibilità di “provocazioni”, ribadendo che, a prescindere dagli scenari, i militari “faranno del loro meglio per proteggere la sicurezza della Repubblica di Corea, vite e proprietà delle persone”. Del resto, il ministro ha aggiunto che Pyongyang prosegue lo sviluppo degli armamento concentrandosi sui missili balistici lanciati da sottomarini (Slbm).

In un altro evento parlamentare, Suh Choo-suk, vicedirettore della sicurezza nazionale dell’Ufficio presidenziale, ha riferito che la Corea del Nord sta accusando pressioni di triplice natura: sanzioni internazionali, pandemia da Covid-19 e danni causati dalle inondazioni. Suh ha predetto che il peggioramento della situazione economica del Paese eremita servirà da “fondamento” per la sua spinta a “nuovi cambiamenti”.

Resta da chiarire la vera ragione della delega dei poteri da parte del supremo comandante, in un sistema in cui il loro pieno accentramento ha garantito alla famiglia Kim di sopravvivere alla guida del Paese per tre generazioni.

L’agenzia Kcna, tra l’altro, ha dato conto di una visita al sito di un impianto in costruzione di gassificazione del carbone di Pak Pong-ju, vice presidente della commissione per gli Affari statali e numero tre della nomenclatura, e del neo premier Kim Tok-hun: un’insolita “guida congiunta sul campo” per la condivisione delle competenze tra i principali tecnocrati economici.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)