WASHINGTON. – Alla vigilia della convention repubblicana, Donald Trump gioca a sorpresa una prima carta per rilanciare la sua immagine, compromessa in particolare dalla gestione di una pandemia che negli Usa ha già causato la morte di oltre 176 mila persone.
Con quello che ha definito pomposamente un “annuncio storico”, il presidente ha comunicato in una conferenza stampa alla Casa Bianca che la Food and Drug Admnistration (Fda), l’agenzia che vigila sulla sicurezza dei farmaci e dei prodotti alimentari, ha concesso un’autorizzazione all’uso di emergenza del “plasma convalescente” per curare i malati di Covid-19.
“É una terapia potente che trasmette i forti anticorpi delle persone guarite a quelle malate e ha un incredibile tasso di successo”, ha spiegato, lanciando poi un appello alle persone uscite dal tunnel del coronavirus a donare il sangue.
Il tycoon si terrebbe invece in tasca un asso da giocare più avanti: secondo il Financial Times, sta valutando la possibilità di aggirare i normali standard normativi Usa per accelerare l’iter del vaccino sperimentale contro il covid-19 così da poterlo utilizzare prima delle elezioni del 3 novembre.
Il piano prevederebbe che la Fda conceda ad ottobre “l’autorizzazione all’uso di emergenza” del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford con AstraZeneca, sulla base dei risultati di uno studio britannico relativamente piccolo. Una mossa che potrebbe farlo risalire nei sondaggi ma che rischia di strumentalizzate politicamente la pandemia.
Trump ha assicurato che la decisione della Fda “non ha nulla a che fare con la politica”. Ma da più parti c’è il sospetto che la Fda possa subiré pressioni politiche, a scapito della sicurezza e dell’efficacia dei trattamenti.
Nei giorni scorsi il tycoon aveva accusato dirigenti non meglio precisati della stessa Fda di fare giochi politici e di rallentare terapie e test del vaccino “sperando di ritardare la risposta a dopo le elezioni”. Un modo insomma per non farlo vincere. La speaker della Camera Nancy Pelosi aveva definito “pericolose” le sue insinuazioni.
Resta il fatto che proprio la scorsa settimana, secondo quanto riportato dal New York Times, l’autorizzazione della Fda all’uso di emergenza del plasma per curare il covid-19 era rimasta bloccata dopo l’intervento di alcuni dirigenti sanitari, tra cui Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task force della Casa Bianca contro la pandemia, entrato più volte in conflitto con Trump sulla gestione della crisi.
Secondo questi dirigenti, i dati raccolti finora sul plasma convalescente sono troppo deboli. Da marzo ad oggi comunque negli Usa sono già stati trattati in via sperimentale con questa terapia circa 70 mila pazienti.
(di Claudio Salvalaggio/ANSA)