Domande a Fondo Pmi oltre 1 milione, 100 miliardi a fine 2020

Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio
Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio.( ANSA/ CIRO FUSCO)

ROMA.  – Il fondo di garanzia per le Pmi supera il milione di domande. Soddisfatti per il funzionamento della “macchina” l’Abi, il Mcc e i rappresentantI del Governo. Plaude anche Confindustria che però avverte gli imprenditori: occhi a nuovi debiti che potrebbero ostacolare la ripartenza.

E Unioncamere intanto “tasta il polso” agli imprenditori: 780mila (il 58,4% del totale) – dice in uno studio con Anpal – prevedono di avere problemi di liquidità nei prossimi sei mesi  e poco meno di 565mila (il restante 41,6%) quelle alle quali invece si prospetta un futuro meno difficoltoso sul versante finanziario.

Il Ministero per lo Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale comunicano intanto che”sono 1.000.052 per un importo di euro 71.214.128.726,29 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 (data di entrata in vigore del decreto-legge Cura Italia, al 20 agosto”. Di queste domande, 994.961 sono quelle pervenute ai sensi del decreto Cura Italia e Liquidità, in particolare: 839.711 operazioni riferite a finanziamenti fino a 30 mila euro con copertura al 100,0%, per i quali l’intervento del Fondo è concesso automaticamente e possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria.

Di “numeri impressionanti” parla il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli: “Per la parte del Decreto Liquidità dedicato alle pmi, il Governo aveva ipotizzato circa 100 miliardi di liquidità generata a fine 2020, stima che è possibile raggiungere e che si sommano ai 300 miliardi per le moratorie sui prestiti e ai 12,6 miliardi di garanzie concesse da Sace”. E anche il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, afferma che si tratta di un  “risultato straordinario”.

“Garantire la massima liquidità alle imprese era uno degli obiettivi più importanti del governo, per evitare un nuovo credit crunch  – dice Misiani – e aiutare il sistema produttivo a reggere l’impatto della gravissima recessione provocata dalla pandemia”.

“Il milione di domande e i 71 miliardi di finanziamenti richiesti – commenta il presidente Abi Antonio Patuelli – rappresentano risultati molto importanti, ma parziali, che cresceranno cospicuamente ancora giorno per giorno, perchè fino al 31 dicembre (salvo proroghe che auspichiamo) saranno operative queste misure a sostegno dell’economia”.

Soddisfatto anche l’Ad di Mcc, Bernardo Mattarella: “Grande soddisfazione per il risultato di oggi. Un milione di domande arrivate al Fondo di Garanzia per le PMI dal 17 marzo, data di entrata in vigore del decreto Cura Italia, a oggi, per oltre 71 miliardi di euro di finanziamenti, significa che lo strumento ha funzionato e che ha saputo garantire sostegno alla liquidità delle imprese nei momenti più duri dell’emergenza”.

Bene anche per Confindustria che però avverte: “non va dimenticato – dice il vicepresidentecon delega al credito, alla finanza e al fisco, Emanuele Orsini –  che si tratta di maggior indebitamento che rischia di appesantire le nostre imprese e renderne ancor più difficile la ripartenza, poiché veicola una buona parte dei flussi finanziari generati alla restituzione del debito contratto nel periodo Covid.

Per questo ora è urgente guardare oltre l’emergenza con una visione di lungo periodo e mettendo in campo misure strutturali per assicurare il riequilibrio finanziario delle imprese e sostenerne gli investimenti e i piani di sviluppo a lungo termine”.