“Scusa Benito” per i clienti neri, denuncia ai Carabinieri

Saluto fascista al busto di Benito Mussolini.
Saluto fascista al busto di Benito Mussolini. (Foto Piero Cruciatti / LaPresse 27-04-2014 Predappio, Italia) Societa Commemorazioni per la morte di Benito Mussolini a Predappio Nella foto: Un camerata fascista fa il saluto romano davanti al Busto di Benito Mussolini Photo Piero Cruciatti / LaPresse 27-04-2014 Predappio, Italy Society Commemorations for Benito Mussolini’s death in Predappio In the photo: A man pays his tribute to Benito Mussolini with a roman salute

RIMINI. – “Per quel saluto fascista, mi sono offesa non come donna nera, ma come italiana”. Una questione di principio, di umanità e di rispetto e per questo motivo, lei di origine senegalese che in Italia c’è nata e ha una nonna italiana, ha protestato e ha presentato una denuncia ai carabinieri nei confronti di un cameriere di un ristorante riminese.

Cameriere che, dopo aver preso l’ordine delle pizze, si sarebbe girato verso un quadro di Mussolini e avrebbe chiesto ‘scusa a Benito’ per avere clienti dalla pelle nera. “Non era una bottiglia, non era un souvenir di Predappio, era proprio un quadro con un mezzo busto di Benito Mussolini avvolto dalla bandiera italiana”, dice la donna che ha denunciato, che in un video postato su Facebook sottolinea come la presenza dei figli le abbia fatto capire “che era il momento di denunciare e non subire”.

Di quegli insulti razzisti o dell’eventuale apologia del fascismo se ne occuperanno ora i carabinieri di Rimini. “La foto l’ha tolta e ci ha chiesto scusa – continua la donna – ma le scuse non bastano per gesti simili, ecco perché abbiamo denunciato”.

Le parole razziste del cameriere sarebbero state sentite anche da altri clienti del ristorante che oggi è stato inondato di messaggi minacciosi al telefono e su Facebook. “Bastardi, dovete chiudere, dovete fallire. Almeno una quindicina di telefonate di questo tenore da mezzanotte di ieri, forse dopo che il video è stato postato sui social non saprei. Ma tutto per una cassa di vino di Predappio, con la cartina geografica e la faccia di Mussolini”.

Nunzia è la titolare del ristorante dell’insulto razzista che spiega di non aver mai avuto un quadro con Mussolini. “La scatola – continua – l’avevamo appoggiata davanti ad una finestra che non chiude bene. Insomma per tappare un buco, ma adesso l’abbiamo tolta”.

Dal ristorante aperto da 12 anni, si dicono “apolitici perché chi fa questo mestiere al pubblico non può essere razzista, figuriamoci abbiamo anche il menù in arabo noi”.

“Spero nel profondo del cuore che tutto ciò sia frutto solo di un gigantesco equivoco”, comunque “grave”, commenta costernata la vice sindaca di Rimini, Gloria Lisi. Grave a suo avviso anche “la presenza in un locale pubblico dell’effigie di Benito Mussolini, in sfregio alle leggi vigenti sull’apologia del fascismo”.

“Esigo immediate spiegazioni e riscontri fattuali – aggiunge – perché se fosse accaduto quanto riferito sarebbe una cosa talmente vergognosa e disumana che il Comune di Rimini si affiancherebbe immediatamente e senza indugio alcuno alla denuncia della donna”.

Sdegno anche dall’Anpi riminese. “Mentre nella piazza centrale la città omaggiava Mario Capelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani – dice la presidente provinciale Giusi Delvecchio – i Tre Martiri che 76 anni prima sacrificarono la propria giovane vita in nome di un sogno di pace, libertà e democrazia appesi con una corda nazifascista in quello stesso luogo, in un ristorante del riminese va in scena uno di quegli episodi che troppe volte oramai siamo abituati a vedere e a leggere sui giornali”.

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