Draghi: “Investire sui giovani, non privarli del futuro”

Mario Draghi durante il suo intervento al Meeting di Rimini.
Mario Draghi durante il suo intervento al Meeting di Rimini. ANSA/PASQUALE BOVE

MILANO. – Nella ricostruzione dell’Europa e dell’Italia il ruolo dei giovani dovrà essere centrale perchè alle nuove generazioni “bisogna dare di più” per non “privarli del loro futuro”. Con un discorso dai contenuti istituzionali, Mario Draghi, dal Meeting per l’amicizia fra i popoli a Rimini, traccia la strada per superare la crisi economica provocata dalla pandemia, investendo in maniera massiccia in istruzione, formazione delle nuove competenze, innovazione, ricerca, digitalizzazione dell’economia.

Alla ‘ricostruzione’ occorre pensarci subito, guardando all’esempio di “coloro che ricostruirono il mondo, l’Europa, l’Italia dopo la seconda guerra mondiale”, afferma Draghi che cita Keynes e De Gasperi per spiegare che la loro riflessione sul futuro “iniziò ben prima che la guerra finisse, e produsse nei suoi principi fondamentali l’ordinamento mondiale ed europeo che abbiamo conosciuto”.

Ma proprio perché oggi la politica economica è più “pragmatica” e i leader che la dirigono possono “usare maggiore discrezionalità”, occorre essere molto “chiari sugli obiettivi che ci poniamo”, insiste l’ex numero uno della Bce. In questo particolare contesto bisogna “accettare l’inevitabilità del cambiamento con realismo e, almeno finché non sarà trovato un rimedio, dobbiamo adattare i nostri comportamenti e le nostre politiche”.

Dalla politica economica, poi, ci si aspetta che non “aggiunga incertezza a quella provocata dalla pandemia e dal cambiamento. Altrimenti finiremo per essere controllati dall’incertezza invece di esser noi a controllarla”, avverte.

In questi mesi, per contrastare gli effetti della pandemia, sono state mobilitare tutte le risorse disponibili ma l’emergenza e i provvedimenti non “dureranno per sempre” ed ora è il momento della “saggezza nella scelta del futuro che vogliamo”, con una ricostruzione che sarà “inevitabilmente accompagnata da stock di debito destinati a rimanere elevati a lungo”.

Un debito che dovrà essere ripagato da coloro che oggi “sono i giovani”. Il Meeting di Rimini si scalda quando arriva l’assist in favore delle nuove generazioni. Perché privare un giovane del “futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza”, afferma Draghi che incassa un lungo applauso dalla platea. La ricetta è quella di un “ritorno alla crescita, una crescita che rispetti l’ambiente e che non umili la persona”.

La situazione presente rende imperativo e urgente un “massiccio investimento” sull’istruzione e più in generale sui giovani. Il discorso dell’ex presidente della Bce raccoglie consensi anche fuori dalle mura del palacongressi di Rimini. Il commissario europeo per l’Economia ed ex premier Paolo Gentiloni twitta “Ascoltare Draghi”.

Forza Italia lo dice da “tempo: i sussidi per affrontare la crisi Covid finiranno, e quando non ci saranno più risorse avremo in mano quanto seminato in questi difficili mesi. Oggi lo stesso concetto è stato espresso da Mario Draghi”, afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Oggi siamo “stati autorevolmente richiamati a occuparci del futuro, i più giovani”, sostiene il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

La ricetta di Mario Draghi “ispiri Parlamento e governo”, chiede il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci. Draghi non dimentica il ruolo dell’Europa che “da questa crisi può uscire rafforzata”, e della Commissione che è “tornata al centro dell’azione”.

Per il futuro la speranza è di avere un processo decisionale “meno difficile”, ricordando che la solidarietà che sarebbe dovuta essere spontanea, è stata il frutto di negoziati”. Quando si guarda al futuro post-pandemia l’attenzione non può che essere rivolta al Fondo Next Generation. Un mezzo che arricchisce gli “strumenti della politica europea”.

Una serie di nuovi strumenti che possono diventare il “principio di un disegno – auspica Draghi- che porterà a un Ministero del Tesoro comunitario la cui funzione nel conferire stabilità all’area dell’euro è stata affermata da tempo”.

(di Massimo Lapenda/ANSA)

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