Barcellona: rivoluzione catalana parte da Koeman

L'ex giocatore dell'Olanda e ct della nazionale olandese, Ronald Koeman.
L'ex giocatore dell'Olanda e ct della nazionale olandese, Ronald Koeman. (Ansa)

ROMA. – A Barcellona la rivoluzione comincia con un ritorno al passato, a quell’Olanda che dai tempi di Neeskens e Johan Cruijff prima giocatore e poi tecnico, pasando per Van Gaal e Rijkaard fino all’allievo catalano Pep Guardiola ha lasciato un’impronta ben precisa sul modo di intendere il calcio dalle parti del Camp Nou.

Ora tocca ad un altro beniamino della tifoseria culè, Ronald “Rambo” Koeman, rimasto nell’immaginario popolare blaugrana per quel gol con cui distrusse i sogni di gloria della Sampdoria nella finale di Coppa Campioni del 1992, la prima vinta dal Barça.

Toccherà all’attuale ct dell’Olanda fare piazza pulita, e non è un caso che, cacciato Quique Setien (l’esonero è stato ufficializzato), la giunta direttiva del club abbia scelto proprio lui: ha polso e personalità sufficienti per prendere decisioni dure, ed essendo un membro del Dream Team dei bei tempi possiede un grande ascendente sul popolo del Barça.

Prima di annunciare il suo arrivo c’è da risolvere il problema che la clausola che gli permetteva di rescindere dalla federazione olandese in caso di chiamata del Barcellona prevede il pagamento di una penale, e in Catalogna vorrebbero evitare questa spesa. Se ne sta occupando l’agente di Koeman, Rob Jansen.

Se ad Amsterdam tenessero duro non liberando il tecnico, ma “Rambo” insiste per andarsene, le candidature alternative sono quelle dell’allenatore del Barcellona B Garcia Pimienta e di Mauricio Pochettino, sul quale però pesa il passato di uomo simbolo dei “cugini” dell’Espanyol.

Ma alla fine sarà Koeman, che dovrà fare i conti con cessioni dolorose come quelle di Busquets, Jordi Alba, Rakitic e Suarez (che vorrebbe tornare all’Ajax) ma il grande interrogativo continua a riguardare Leo Messi.

Davvero la Pulce vuole andarsene e lo ha già comunicato alla dirigenza? L’interrogativo rimane, con Inter e Manchester City defilati ma non troppo nonostante i costi altissimi di questa operazione. Intanto chi resta al proprio posto è il presidente Josep Maria Bartomeu: così è stato deciso oggi, sarà in carica fino a marzo 2021, mese a metà del quale ci saranno le elezioni. Chissà se basterà per convincere Messi a non andare via.

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