Impresa Lipsia, 2-1 all’Atletico e vola in semifinale

Kevin Kamp (S) del Lip´sia in azione contro Yannick Carrasco (D) delll' Atletico de Madrid.
Kevin Kamp (S) del Lip´sia in azione contro Yannick Carrasco (D) delll' Atletico de Madrid. EPA/ANTONIO COTRIM

ROMA. – Il Lipsia conquista la sua prima semifinale di Champions league. Lo fa battendo l’Atletico Madrid 2-1 nel quarto di finale a gara secca giocato a Lisbona con una gara condotta con personalità sin dalle prime battute.

Dani Olmo apre le marcature al 5′ della ripresa, Joao Felix la pareggia su rigore ma nel finale arriva il meritato gol della vittoria per i tedeschi di Tyler Adams. Il Lipsia ora in semifinale troverà il Paris Saint Germain (che ieri in rimonta ne minuti finali ha eliminato l’Atalanta) in una sfida che si preannuncia avvincente.

Per l’Atletico Madrid continua la “maledizione” Champions. I giorni che hanno preceduto l’arrivo a Lisbona sono stati densi di ombre dopo le positività di Correa e Vrsaliko, ombre che si sono dissolte  dopo i test effettuati all’arrivo a Lisbona che hanno dato esito negativo.

Nel Lipsia non c’è Timo Werner, bomber protagonista di tante belle prove con la maglia del team targato Red Bull. Il bomber è stato acquistato dal Chelsea, che non gli ha dato il via libera per questa “coda” di stagione con il Lipsia, nonostante il giocatore lo desiderasse. Nagelsmann preferisce Poulsen a Schick, Simeone lascia in panchina Morata e Joao Felix. Llorente è stato definitivamente trasformato in un attaccante, e farà coppia con Diego Costa in avanti.

Fuori Morata e, come ipotizzato alla vigilia, anche Joao Felix. Carrasco sulla línea dei centrocampisti pronto a dare il suo contibuto anche in attacco. Dall’altra parte  Nagelsmann opta per un 3-4-2-1 pronto ad assumere anche forme diverse. Il terminale in attacco è Poulsen, supportato da Olmo e Nkunku, mentre parte dalla panchina Schick.

La partita è fisica e il Lipsia si fa preferire per le trame di gioco e le idee ma la difesa dell’Atletico è attenta. Nella prima frazioni le occasioni sono poche, la migliore al 4′ con Halstenberg che non trova la porta da ottima posizione, ma la sua volée termina alta. L’Atletico si fa vivo al 13′ con Carrasco la cui conclusione costringe Gulácsi a un difficile intervento in allungo sul primo palo.

Al 14′ c’è un contatto nell’area di rigore del Lipsia, l’Atletico protesta ma il Var dice che non è rigore.  Il Lipsia trova il vantaggio al 5′ del secondo tempo con Dani Olmo: manovra avvolgente del Lipsia, Sabitzer va al cross da destra e pesca l’inserimento perfetto di Dani Olmo, che di testa pesca l’angolo alla destra di Oblak.

L’Atletico trova il pari al 25′ grazie al rigore procurato e realizzato da Joao Felix che, subentrato a Herrera, cambia decisamente il volto dei colchoneros.

I tedeschi trovano il gol che vale la storica semifinale al 43′ della ripresa con Adams: un errore di Halstenberg favorisce Sabitzer, che si inventa una splendida apertura d’esterno per la corsa sulla sinistra di Angeliño. Il numero 3 sceglie il passaggio orizzontale per l’accorrente Adams, che calcia dal limite: il suo destro viene deviato da Savić e non lascia scampo a Oblak: il Lipsia torna in vantaggio e conquista la sua prima, storica finale di Champions.

Ora sulla strada dei tedeschi il Psg di Neymar e Mbappè. Lo spettacolo è assicurato.

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