Ponte Morandi: a fine settembre i risultati dell’inchiesta sul crollo

Un particolare del Ponte Morandi sospeso nel vuoto.
Un particolare del Ponte Morandi sospeso nel vuoto. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – Raccontare la tragedia del Ponte Morandi a due anni di distanza e raccontare “come la ferita inferta alla città e ai cittadini, e soprattutto alle famiglie delle vittime sia ancora aperta. Un evento nefasto, quello del crollo, divenuto simbolo dell’Italia dei ritardi, della mancata modernizzazione, delle infrastrutture vetuste e da risanare”.

Con questo spirito l’Eurispes attraverso le pagine elettroniche del suo magazine online ha realizzato uno speciale, raccogliendo diversi videocontributi a firma di Emilio Albertario. “A fine settembre, primi di ottobre consegneremo ai magistrati i risultati dell’inchiesta sul crollo del Ponte; altre tre sono ancora aperte”. Annuncia il colonnello della guardia di finanza Ivan Bixio, comandante del I gruppo di Genova, sull’inchiesta relativa al crollo del ponte Morandi, nell’intervista all’Eurispes.

Nel corso dell’intervista il colonnello Bixio ricorda i “circa 60 terabyte di documentazione acquisita nel tempo e analizzati dalla Guardia di Finanza, quattro le inchieste nate successivamente al crollo del Ponte Morandi. “Siamo giunti alla fase finale della stesura di questa corposa analisi e contiamo di depositare tutto dopo l’estate, tra la fine di settembre e i primi di ottobre, comunque prima che scadano le indagini preliminari e comunque prima del secondo incidente probatorio”, spiega nella lunga intervista il colonnello della guardia di finanza.

E della mole di dati e informazioni che sono stati acquisti e analizzati, l’investigatore aggiunge “la difficoltà, ovviamente, se vado indietro a due anni fa, era quella di iniziare a domandarsi che cosa cercare rispetto, peraltro, ad un tipo di evento che è diverso rispetto ad altre attività di polizia economica e finanziaria che noi della Guardia di Finanza facciamo”.

“In questo caso, con la Procura di Genova – racconta Bixio nell’intervista a Eurispes – è stato acquisito un sistema di analisi vero e proprio che non ha eguali in Italia, in grado di trovare “l’ago nel pagliaio”. Diventa fondamentale ed estremamente utile servirsi di questi sistemi perché altrimenti si rischia di non riuscire a trovare quello che serve e perdere tanto tempo.

Accanto a questi tipi di analisi tecnologicamente più avanzate rimangono, comunque, i sistemi tradizionali, per cui rispetto ad una email o ad un documento bisogna sempre interrogare il testimone, fare ulteriori riscontri. Ad esempio, sui falsi report sono state fatte delle indagini puramente tecniche – che sono uno strumento classico – e abbiamo fatto indagini sugli smartphone, andando ad analizzare le corrispondenze delle chat su WhatsApp, Telegram e quant’altro”.

Il magazine dell’Eurispes ha raccolto, inoltre, i contributi del Prof. Alberto Mattiacci, ordinario di Economia e Gestione delle imprese presso la Sapienza Università di Roma e dell’Architetto Diego Franchi. Il primo per avere una lettura sociologica sui fatti legati al disastro del Ponte Morandi e il secondo per avere un’opinione, da un punto di vista meramente tecnico, rispetto alla ricostruzione.

Su un’altra problematica strettamente collegata al crollo, quella delle concessioni e degli appalti, l’intervento sempre nello speciale dell’Eurispes del Professor Federico Tedeschini, docente, avvocato ed esperto di problemi di diritto amministrativo, di contratti pubblici e di diritto della concorrenza,è stato chiarificatore: “Non c’è dubbio che la vicenda del Ponte Morandi abbia dimostrato come il codice degli appalti, in vigore nel momento del crollo, fosse assolutamente inutilizzabile per coniugare l’urgenza dell’avvio e del completamento dell’opera con i princìpi che sono alla base delle direttive europee.

Il codice degli appalti ha due grandi difetti: il primo è che piuttosto che occuparsi, come dovrebbe, della ricerca dell’offerta economicamente più vantaggiosa, si concentra prevalentemente sulle qualità degli offerenti e, non sempre, chi è offerente di maggior qualità riesce a fare l’offerta economicamente più vantaggiosa”.