Torna Grillo, Rete unica partendo da Tim e Cdp

Beppe Grillo in una foto di archivio.
Beppe Grillo in una foto di archivio. (Ansa)

MILANO.  – La Rete Unica partendo da Tim ma con Cassa Depositi e Prestiti come primo azionista e un progetto che preveda di dividere in due la società, con le infrastrutture tutte da una parte e i servizi dall’altra. É questo il disegno secondo Beppe Grillo che dopo qualche mese torna in video, sul suo blog per parlare di Rete.

Il pallino è peraltro nelle mani del Governo che, a valle del progetto Fibercop pronto a partire con Kkr Infrastructure e Fastweb, si è  reso disponibile a contribuire a valorizzarlo, promuovendo  interlocuzioni con attori istituzionali e di mercato interessati, in primis Enel che di Open Fiber detiene il 50% come Cdp.

“Ora – sprona Grillo – e solo ora abbiamo l’opportunità di sostenere scelte coraggiose, lo sviluppo industriale dipende da noi ed è il momento giusto”.   “Ci vuole un’ampia convergenza politica, istituzionale su un piano industriale” dice Grillo, per realizzarlo “bisogna partire necessariamente da Tim, che rappresenta ancora oggi il principale operatore di telecomunicazioni del Paese” ma “bisogna pensare di separare in due la società, dividere i servizi da infrastrutture e tecnologie”.

Quest’ultima dovrebbe avere come primo azionista Cdp, “azionista paziente” e “sinonimo di stabilità nell’azionariato e garanzia di massicci investimenti” aggiunge e conclude: “Dite al treno che io passo solo una volta”.

Tim intanto è impegnata nelle trattative che proseguono in Brasile e puntano a conquistare gli asset mobili di Oi, l’operatore mobile in concordato.  L’offerta presentata insieme a Telefonica e Claro si candida come migliore proposta e chiede venga riconosciuto il diritto di “stalking horse”, per poter andare a pareggiare, nell’ambito del processso competitivo, eventuali offerte che arriveranno.

Intorno invece, in Europa, riparte dalla Svizzera il risiko delle tlc e dà modo agli analisti di esercitarsi anche sul mercato italiano. Liberty Global ha lanciato un`offerta sulla svizzera Sunrise, con l’obiettivo di  accelerare e rafforzare la convergenza fisso/mobile.

“A lungo si era rumoreggiato di  Fastweb e  Vodafone – ricorda Equita – operazione mai realizzata probabilmente per divergenze valutative oppure Fastweb e Iliad, ipotesi meno discussa ma che avrebbe ugualmente senso industriale”.

Un consolidamento tra operatori (anche convergenti, e quindi senza la prospettiva di una riduzione del numero degli operatori mobili infrastrutturati) “sarebbe a nostro avviso positiva per il settore, in quanto ridurrebbe la pressione competitiva sui prezzi e migliorerebbe il ritorno sul capitale”.

(Sara Bonifazio/ANSA)