Ghislaine Maxwell si lamenta, “il carcere troppo duro”

Ghislaine Maxwell (a destra in seconda fila) con il suo difunto fidanzato Jeffrey Epstein e la coppia Donadl Trump e Melania Knauss, all'epoca anch'essi fidanzati
Ghislaine Maxwell (a destra in seconda fila) con il suo difunto fidanzato Jeffrey Epstein e la coppia Donadl Trump e Melania Knauss, all'epoca anch'essi fidanzati (Ansalatina)

NEW YORK. –    Sotto osservazione 24 ore su 24, costretta a indossare una divisa carceraria speciale e svegliata ripetutamente di notte, almeno ogni due ore. Ghislaine Maxwell, la socialite britannica complice di Jeffrey Epstein, si lamenta ufficialmente delle dure condizioni che le sono imposte in prigione.

In una lettera al giudice Alison J. Nathan, i suoi legali chiedono che sia rimossa dall’isolamento e che le sia consentito di essere una delle normali detenute del Metropolitan Detention Center cosí da potersi preparare al meglio per il processo.

Una richiesta che arriva mentre spuntano nuovi dettagli sul suo passato: secondo indiscrezioni, Maxwell puntó Paris Hilton quando aveva solo 19 anni, definendola “perfetta per Jeffrey” poco dopo che l’ereditiera era stata ingaggiata dall’agenzia per modelle di Donald Trump.

Gli avvocati di Maxwell chiedono anche alla giustizia americana di sospendere la pubblicazione di documenti finora riservati alla luce di “nuove informazioni cruciali” rinvenute. Informazioni che, spiegano, al momento non possono essere diffuse ma che hanno un impatto rilevante sul caso. Da qui la richiesta di bloccare la documentazione, incluse le deposizioni, per tre settimane in modo da consentire alla difesa e all’accusa di discutere ed eventualmente ammettere nel procedimento legale le novita’ emerse.

Intanto Ghislaine Maxwell resta in carcere dove é “trattata meno favorevolmente di una normale detenuta che attende il processo e questo ha un impatto significativo sulla capacitá di preparare la sua difesa”, denuncia il suo legale Christian Everdell. Le condizioni a cui é sottoposta sono “pesanti.

Continua a essere sorvegliata 24 ore al giorno da telecamere e diverse guardie che prendono nota delle sue attivitá, incluse le sue conversazioni con i legali”, aggiunge Everdell, precisando che la cella della sua assistita é controllata minuziosamente piú volte al giorno, cosi come lo é il suo cellulare.

Maxwell – precisa ancora – non é mai stata a rischio suicidio ma nonostante questo é in isolamento da 36 giorni, da quando é stata arrestata. Il carcere “duro” della socialite é una conseguenza del suicidio di Epstein, trovato morto nella sua cella lo scorso agosto. Maxwell é maltrattata “a causa di quello che é accaduto” con Epstein, osserva Everdell.

Un suicidio, quello del milionario accusato di pedofilia, che ancora non convince molti nonostante il parere del medico legale. Il timore delle autoritá americane é che Ghislaine possa compiere lo stesso gesto e portarsi cosí via tutti i segreti di Epstein. Quello che Maxwell chiede, riferiscono i suoi legali, non é un trattamento di favore: “chiede di non essere svantaggiata” prima del processo.

In attesa che il giudice si pronunci sulle richieste della socialite, Leslie Wexner – il fondatore di Victoria’s Secret amico di vecchia data di Epstein – potrebbe essere chiamato dalla difesa di Alan Dershowitz, il professore di legge di Harvard contro il quale ha puntato il dito Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Epstein. Dershowitz, accusato di partecipare ai giochi sessuali del milionario morto suicida, vorrebbe una deposizione di Wexner per smentire Giuffre e dimostrare quello che dice da mesi, ovvero che la donna é una bugiarda.

Ma Wexner non sembra intenzionato a voler entrare nella diatriba percé’, spiegano i suoi legali, non ha alcuna informazione “rilevante che possa supportare la teoria della cospirazione” di Dershowitz. Insomma la battaglia legale che ruota intorno a Epstein é solo all’inizio e si preannuncia lunga e dura per tutti i protagonisti.

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