Intelligence Usa: “Russia tifa Trump e getta fango su Biden”

Donald J. Trump riceve il pallone della Coppa del Mondo 2018 FIFA dal presidente russo Vladimir Putin
Donald J. Trump riceve il pallone della Coppa del Mondo 2018 FIFA dal presidente russo Vladimir Putin durante l'incontro a Helsinki. EPA/MAURI RATILAINEN

WASHINGTON. – La Russia continua ad interferire nelle elezioni americane tifando ancora per Donald Trump e lo aiuta anche gettando fango sul suo rivale Joe Biden, accreditandolo come un candidato corrotto. La Cina, che vede il presidente Usa come “imprevedibile”, spera che non venga rieletto e sta aumentando i suoi sforzi per influenzare la campagna. Anche l’Iran tenta di interferire per “minare Trump e le istituzioni democratiche americane” e “dividere il Paese”.

A lanciare l’allarme è stato William Evanina, direttore del National Counterintelligence and Security Center, che ha fornito le ultime valutazioni pubbliche dell’intelligence Usa sulle minacce che incombono sulle presidenziali di novembre. Secondo il rapporto, il Dragone, in particolare, sta “facendo pressioni su figure politiche che vede ostili ai propri interessi” e tenta di “deviare o contrastare le critiche alla Cina”, ma in modo abbastanza aperto, almeno per ora.

Mosca invece mira a “denigrare” Biden, e quello che vede come un ‘establishment’ anti russo tra i suoi sostenitori, in vari modi, anche con la divulgazione di informazioni selettive e interventi sui social media. Nella campagna per screditarlo è coinvolto un deputato ucraino, Andriy Derkach, ritenuto legato all’intelligence russa e in contatto con l’avvocato di Trump, Rudy Giuliani, regista della campagna diffamatoria contro l’ex vicepresidente per il suo ruolo nella crisi ucraina e il ben remunerato incarico del figlio Hunter nella società energetica Burisma.

Derkach, secondo gli 007 Usa, “sta diffondendo accuse di corruzione, anche pubblicando indiscrezioni di telefonate, per minare Joe Biden e il partito democratico”. Mosca agirebbe pure online come nel 2016, quando troll russi gestiti da un alleato di Vladimir Putin furono usati sulle piattaforme social per alimentare le divisioni politiche negli Usa e diffondere false informazioni. “Alcuni attori legati al Cremlino cercano inoltre di rafforzare la candidatura del presidente Trump sui social media e sulla tv russa”, ha spiegato Evanina.

La speaker della Camera Nancy Pelosi e il presidente della commissione intelligence Adam Schiff hanno denunciato che il rapporto tratta ancora i tre attori stranieri “come pari minacce alle nostre elezioni”. Ma, secondo i media americani, quella più grave e immediata è legata al Cremlino. La Russia, ha spiegato una fonte al New York Times, “è un tornado, capace di infliggere danni alla democrazia americana ora. La Cina è più come il cambiamento climatico, una minaccia reale e grave ma più a lungo termine”.

Il tycoon, come sempre, ha cercato di allontanare ogni sospetto di aiuti dal Cremlino. “L’ultima cosa che la Russia vuole è che Donald Trump vinca perché nessuno è stato più duro di me con Mosca”, ha detto. Eppure una indagine del New York magazine rivela che l’ira di Trump contro qualsiasi ipotesi che Mosca lo favorisca ha portato nell’intelligence a purghe ed edulcorazioni di documenti.

Come quello secondo cui Putin voleva che ‘Donald’ vincesse anche nel 2020: il capo della National Intelligence Dan Coats fu liquidato lo scorso agosto dopo essersi rifiutato di modificarlo e a settembre la nuova bozza fu annacquata, affermando che “i leader russi probabilmente valutano che le chance di migliorare le relazioni con gli Usa diminuiranno con un presidente Usa diverso”.

Lo scorso febbraio invece Trump silurò il suo successore Joseph Maguire dopo aver saputo che un analista della sua agenzia aveva testimoniato in una audizione segreta al Congresso che Mosca preferiva veder vincere l’attuale presidente.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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