Da Maestro a Mister, con la Juve la prima panchina di Pirlo

Andrea Pirlo in una foto del 2014 dopo un gol.
Andrea Pirlo in una foto del 2014 dopo aver segnato un gol con la maglia della Juventus. ANSA/ MAURIZIO DEGL' INNOCENTI

TORINO. – Soltanto due settimane fa veniva presentato come il nuovo allenatore dell’Under 23, ora prende il posto di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus. Andrea Pirlo fa un doppio salto mortale e riprende dal club con cui nel 2015 aveva salutato il calcio italiano.

Ed ora le parole di Andrea Agnelli – “vederlo sulla panchina della prima squadra? Mai dire mai” – suonano quasi come profetiche. Il neo tecnico bianconero, 41 anni, non ha mai allenato, ma i dirigenti bianconeri sono convinti “abbia le carte in regola per guidare, fin dal suo esordio sulla panchina, una rosa esperta e di talento per inseguire nuovi successi”.

Magari ripartendo dal gioco che con Sarri si è visto solo a sprazzi e, soprattutto, dal feeling con la piazza, che l’ex centrocampista ha sempre avuto. “La mia squadra dovrà dominare il gioco. Ho capito di voler fare l’allenatore dopo qualche settimana di corso. Per la Juve ho rifiutato offerte da A e Premier”, ha detto Pirlo quando doveva allenare l’Under 23 e ancora non sapeva che sarebbe stato catapultato al comando di Ronaldo e compagni.

Da Maestro a Mister, Pirlo ha firmato un biennale. A sopperire alla mancanza d’esperienza in panchina la carriera leggendaria da calciatore che lo ha portato a vincere tutto, compreso un Campionato del Mondo e quella Champions League che la Juve desidera da tempo.

“Ho sempre le stesse grandi ambizioni di prima”, diceva presentandosi ai giornalisti da allenatore. L’occasione di dimostrarlo nel calcio che conta è arrivata più in fretta di quanto anche lui potesse immaginare.