Dal decreto Covid al decreto Agosto, 100 miliardi in cinque mesi

Risultati della votazione finale sul decreto Cura Italia in Aula della Camera
Risultati della votazione finale sul decreto Cura Italia in Aula della Camera, Roma, 24 aprile 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Dodici decreti leggi in cinque mesi e un numero ancora superiore di Dpcm, a cui si aggiungono varie ordinanze e task force: il governo per fare fronte all’emergenza Coronavirus, sanitaria ed economica, ha deliberato una raffica di provvedimenti arrivando a mettere in campo 100 miliardi, tutti in deficit. Il prossimo tassello sarà la legge di Bilancio in autunno.

La prima volta che il governo dichiara lo stato di emergenza è il 31 gennaio e da lì per tre settimane a muoversi è la Protezione civile e il ministero della salute. Il 23 febbraio arriva il primo Dpcm e il primo decreto legge: riguardano i Comuni delle Regioni Lombardia e Veneto. Il giorno dopo è il ministro dell’Economia a intervenire per sospendere tutti gli adempimenti fiscali per chi abita e lavora in questa parte d’Italia.

Neanche 24 ore e il premier Giuseppe Conte deve firmare un nuovo Dpcm, cui seguirà il decreto legge cosiddetto “zone rosse”: si tratta del primo “necessario supporto” economico – recita il comunicato della presidenza del Consiglio – ai cittadini e alle imprese che affrontano problemi di liquidità finanziaria.

Ma non basta, arriva il lockdown e con la chiusura di scuole e aziende il governo decide di mettere in campo nuove misure e vara il dl Cura Italia. Insieme ai provvedimenti economici, a Palazzo Chigi si susseguono anche decreti legge sulla Giustizia (dl carceri e dl boss) e sulla scuola e sulle elezioni: quelle regionali avrebbero dovuto tenersi a maggio ma a causa dell’emergenza si decide di rinviarle a settembre.

Ma dove trovare le risorse? L’Esecutivo nell’arco di pochi mesi sceglie di chiedere per tre volte l’autorizzazione al Parlamento allo scostamento di bilancio: in tutto a disposizione arrivano 100 miliardi con una prima tranche da 20, una seconda da 55 e l’ultima – quella che finanzia il dl agosto – da ulteriori 25.

Sono tutti provvedimenti corposi ma il più ‘pesante’ è il Dl Rilancio che conta 266 articoli: dalla gestazione difficile, viene approvato in Cdm il 13 maggio, con quasi un mese di ritardo rispetto agli annunci. Numerosi si succedono anche i dl Covid: ci sono quelli della fase 1, della fase 2 e della fase 3. Chiesti a gran voce dal Parlamento, affiancano i dpcm e danno loro una cornice giuridica.

Proprio nel corso dell’esame dell’ultimo, in commissione alla Camera, è stato chiarito che non si potranno più decidere lockdown nazionali utilizzando la sola strada dei decreti del presidente del Consiglio. Una precisazione che serve appunto a garantire il ruolo delle Camere anche nei momenti concitati di eventuali nuove emergenze sanitarie.

(di Chiara Scalise/ANSA)

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