Straordinari per taglio liste attesa in sanità

Alcuni cittadini sono sottoposti a test sierologici organizzati dal comune di Cisliano, vicino a Milano
Alcuni cittadini sono sottoposti a test sierologici organizzati dal comune di Cisliano, vicino a Milano. ANSA/ MATTEO CORNER

ROMA.  – Più fondi per gli straordinari in sanità, più ricorso all’intramoenia, ai contratti a tempo determinato e al lavoro degli specializzandi. Il Governo corre ai ripari per cercare di sbloccare la paralisi delle liste d’attesa causata dall’epidemia di Covid-19.

Nel “Pacchetto Salute” della bozza del Dl Agosto è previsto infatti lo stanziamento di 482 milioni aggiuntivi al Fondo Sanitario per recuperare prestazioni ambulatoriali, screening e ricoveri non erogati nel periodo dell’emergenza.

“Un decreto che va nella direzione richiesta”, secondo il segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, Carlo Palermo, “ma per recuperare almeno 10 milioni di prestazioni più gli interventi saltati, di risorse ne servirebbero quasi il doppio”.

Dalle operazioni all’ernia alle radiografie, dalle visite dermatologiche ai test allergologici, il lockdown ha costretto a uno stop delle prestazioni sanitarie non urgenti, tra marzo e maggio, e una ripresa molto lenta nei mesi successivi, dettata anche da stringenti misure di sicurezza per ridurre i rischi di contagio. Tutto questo si è tradotto in un prevedibile allungamento di liste d’attesa.

Per far fronte a questo imbuto, la bozza del Dl Agosto prevede, fino al 31 dicembre 2020, la possibilità di ricorrere a prestazioni aggiuntive e straordinari per il personale dipendente del comparto sanità, come infermieri e tecnici. Per quanto riguarda i medici, prevede invece di aumentare il monte ore dell’attività libero professionale in intramoenia. In entrambi i casi i compensi saranno maggiorati.

Inoltre, sarà possibile reclutare nuovo personale a tempo determinato, attraverso forme di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa. Allo smaltimento degli arretrati possono partecipare anche le strutture private, con un aumento dell’1% del limite di spesa che le regioni hanno a disposizione per l’acquisto di prestazioni dal privato.

Sono previste, inoltre, ore aggiuntive per medici specialisti e infermieri che lavorano negli ambulatori territoriali. Potranno esser impiegati, infine, anche gli specializzandi dell’ultimo anno per stilare i referti delle visite e degli esami di controllo. Insomma, tutte le risorse della sanità sono chiamate a raccolta.

“Sulle prestazioni saltate – precisa Palermo – ci sono stime diverse.  Ma se teniamo conto di una stima a ribasso di circa 10 milioni di visite specialistiche ed esami diagnostici in stand-by, e se si possono eseguire in media due prestazioni ogni ora, di ore aggiuntive ne servirebbero urgentemente almeno 5 milioni”.

“ Senza contare – aggiunge- che ci sono oltre 500.000 interventi chirurgici non effettuati che pesano ulteriormente sulle liste di attesa. A fronte di questa cifra credo che 482 milioni aggiuntivi siano insufficienti. Ne servirebbero verosimilmente dai 750 milioni al miliardo”.

(di Livia Parisi/ANSA)

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