Casa: notai, chiuso il 2019 con +4,7% compravendite

Cartelli d'affitto
Cartelli per l'affitto e la compravendita di appartamenti e case. (Fortune)

ROMA. – Italiani (sempre più) amanti del “mattone”, al punto che nel 2019 gli scambi di immobili hanno registrato un progresso di quasi il 5% (precisamente del 4,76%), al confronto con l’annualità precedente, poiché è stata di 853.247 unità la quota di compravendite di fabbricati abitativi, rispetto alle 815.460 del 2018.

E, mentre la Lombardia si è confermata la regione nella quale sono accaduti più acquisti e cessioni di case, le banche, nel loro complesso, “hanno erogato per finanziamenti ipotecari circa 63,7 miliardi di euro”.

É l’affresco sull’andamento del comparto immobiliare al 31 dicembre scorso restituito dai Dati statistici notarili, divulgati oggi dal Consiglio nazionale del Notariato.

Tra le caratteristiche del settore finite sotto la lente dei professionisti vi è che gli edifici abitativi “continuano ad essere venduti più da privati, che da imprese”, basti pensare, infatti, che nel secondo semestre del 2019 ben l’87,45% è stato ceduto dai primi, mentre alle aziende è toccato il restante 12,55% (alzando, così, anche se di poco, la percentuale riferita al 2018, che era ferma al 10,36%).

La regione nella quale vengono scambiati più immobili si conferma la Lombardia (la percentuale totale è pari al 19,19%) e, in seconda posizione, seppur ben distanziato, c’è il Veneto (9,73%), cui segue il Piemonte con il 9,32%.

“uanto, poi, alla densità di acquisti e vendite per abitanti, si legge nel report che è “la Valle d’Aosta, confermando il dato degli anni precedenti, la regione a deternere il tasso più alto, facendo registrare una punta di ben 3.328 compravendite ogni 100.000 abitanti pur essendo quella dove avviene la minor percentuale di vendite” (lo 0,37% del complesso di quelle avvenute in Italia).

Poi c’è la Liguria (con 2.639 compravendite sullo stesso campione di residenti) e il Friuli Venezia Giulia (2.596), mentre la Lombardia ha fatto registrare 2.178 compravendite ogni 100.000 abitanti.

Per quel che concerne i prestiti per diventar proprietari di casa, viene evidenziato come prevalgano i mutui “per l’acquisto di terreni agricoli (8.106 unità), rispetto a quelli di terreni edificabili (1.141)”, e ciò, recita il documento dei notai, “conferma anche nel 2019, così come nel 2018, la difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese edili”.

Affiora, infine, dalla rilevazione come la fascia d’età in cui viene effettuato un maggior acquisto di fabbricati sia quella tra 18-35 anni (la percentuale è del 26,77%), mentre a disfarsi degli edifici son principalmente coloro che si collocano tra i 56 ed 65 anni.

(di Simona D’Alessio/ANSA)

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