CITTA DEL VATICANO – Ancora un laico in un posto chiave del Vaticano: Papa Francesco oggi ha nominato nel ruolo operativo del “ministero” dell’Economia, quello di segretario generale, Maximino Caballero Ledo, manager spagnolo, con una serie di esperienze in società spagnole e statunitensi.
Era accaduto anche per la recente nomina all’Apsa, la “cassaforte” della Santa Sede, quando il Papa ha affiancato a mons. Nunzio Galantino, sempre come segretario generale, il manager romano Fabio Gasperini. Laici sono anche alla guida dello Ior e dell’antiriciclaggio.
Prosegue dunque la linea di Papa Francesco che ha scelto di valorizzare per i ruoli nevralgici persone con esperienza specifica e laiche, mettendo alle spalle la tradizione che voleva ecclesiastici comunque in tutti i ruoli chiave.
Spagnolo, sposato e padre di due figli, amico d’infanzia del Prefetto della stessa Segreteria per l’Economia, mons. Juan Antonio Guerrero, esperto di finanza: per lavorare in Vaticano ha lasciato un incarico di grande responsabilità negli Stati Uniti presso Baxter Healthcare Inc. “Di tutte le diverse opportunità di carriera che avrei potuto immaginare, questa è una di quelle che non ho mai neanche lontanamente pensato”, ha confidato il neo segretario ai media vaticani.
Con padre Guerrero hanno trascorso tutta l’infanzia insieme, poi le strade si sono divise, l’uno sacerdote, l’altro sposato e anche lontano dalla Spagna per lavoro. Poi la proposta, anticipata dall’ex amico, alla quale il manager ha risposto positivamente lasciando un lavoro di primo piano e facendo le valige per trasferirsi dagli Stati Uniti a Roma.
“Pensare che la Chiesa sia solo una questione di sacerdoti e suore e che il resto di noi sia solo spettatore è molto diffuso. Tuttavia, i fedeli laici hanno un compito molto importante da svolgere all’interno della Chiesa”, dice ancora il manager cogliendo in pieno la volontà di Papa Francesco, quella di valorizzare i “talenti”, al di là che indossino un abito talare o meno, per rafforzare il suo camino di riforma della Curia. In questo senso vanno anche le tante nomine al femminile fatte dal pontefice negli anni.
Caballero si appresta ad affrontare una situazione non facile: anche il bilancio della Santa Sede, come quello di tutti gli Stati del mondo, è stato messo a dura prova dall’emergenza Covid.
La chiusura per mesi dei Musei Vaticani, voce fondamentale nelle entrate del bilancio, ma anche il calo delle rendite di affitti, per volontà stessa del Vaticano che ha voluto così aiutare negozianti e famiglie in affitto nei suoi immobili, e ancora il calo delle offerte: il Prefetto Guerrero aveva di recente calcolato una diminuzione delle entrate per il 2020 tra il 25 e il 45%.
Ma al contempo aveva sottolineato: il Vaticano “non è in default” e non esiste il concetto di “deficit” perché il suo è “un bilancio di missione”.
(di Manuela Tulli/ANSA)