Floyd implorò gli agenti, nuovo video shock

In questo frame tratto da un filmato ripreso da un passante e pubblicato dal New York Times, i momenti in cui un uomo muore soffocato.
In questo frame tratto da un filmato ripreso da un passante e pubblicato dal New York Times, i momenti in cui un George Floyd muore soffocato. (ANSA / New York Times)

WASHINGTON.  – Nuovo video shock sull’arresto e la brutale uccisione di George Floyd a Minneapolis, diventati la miccia di un’ondata di proteste razziali senza precedenti in Usa e nel mondo.

Le immagini, riprese dalla bodycam di due dei quattro agenti bianchi incriminati per il suo omicidio e diffuse in exclusiva dal tabloid britannico Daily Mail, mostrano per la prima volta l’intera sequenza della tragedia.

Dal terrore sul volto dell’afroamericano quando un poliziotto gli punta la pistola alla testa alle lacrime quando implora di non essere ucciso, dalla sua blanda resistenza ad entrare nell’auto della pattuglia ai nove minuti in cui giace a terra mormorando “non riesco a respirare” mentre un agente gli tiene un ginocchio premuto contro il collo.

Fotogrammi drammatici e pieni di tensione, in cui si vede anche un poliziotto che toglie senza pietà un sassolino da uno pneumatico a pochi centimetri dall’uomo che sta morendo.

“Più prove video si vedono, più ingiustificabile diventano la tortura e la morte di George Floyd per mano della polizia”, ha commentato Ben Crump, uno degli avvocati della famiglia della vittima.

“Benché i sospetti contro George fossero per un reato non violento riguardante il presunto spaccio di una banconota falsa da 20 dollari – ha aggiunto – gli agenti si sono avvicinati a lui con una pistola, semplicemente perché era un afroamericano. Come mostrano le immagini, non ha mai costituito alcuna minaccia. Se non fosse per i video, il mondo forse non avrebbe mai saputo dei torti fatti a Floyd”.

Il filmato comincia con l’agente Thomas Lane che bussa sulla portiera dell’auto di Floyd con una torcia e, quando il conducente la apre, gli punta la pistola alla testa.

“Signor ufficiale, per favore non mi spari”, implora Floyd aggiungendo che ha appena perso la madre. L’uomo singhiozza mentre gli agenti lo spingono fuori della vettura e lo ammanettano.

Floyd prova poi a resistere debolmente al tentativo dei poliziotti di farlo sedere nella parte posteriore della loro auto sostenendo che soffre di claustrofobia e ansia.

Improvvisamente si ritrova sul marciapiede col ginocchio dell’agente Derek Chauvin sul collo. Floyd dice ripetutamente che non riesce a respirare e invoca sua mamma. Ma la sua voce diventa sempre più debole. “Probabilmente morirò così”, sussurra.

Lascia un commento