Conte: “Mai chiamata Juve, voglio vincere all’Inter”

Il dt dell'Inter Antonio Conte
Il dt dell'Inter Antonio Conte. (ANSA)

MILANO. –  Niente Juventus e nessuna intenzione di lasciare l’Inter. Torna a parlare Antonio Conte che, al telefono con l’ANSA, due giorni dopo il durissimo sfogo in cui ha criticato dirigenti e proprietà nerazzurra, cancella con fermezza ogni accostamento con la Juve e sembra escludere l’ipotesi di un suo addio all’Inter.

Tutte le valutazioni sul futuro, però, saranno rimandate. La priorità va data all’Europa League come è emerso da un cordiale colloquio tra Conte e il presidente Steven Zhang nel pomeriggio. Quel che sarà dell’Inter lo si saprà dopo l’Europa League anche se l’allenatore già oggi cerca di fare un po’ di chiarezza.

”Smentisco categoricamente il fatto di aver sentito dirigenti e giocatori della Juventus chiedendo ‘ma Sarri lo cacciano?’. Querelerò chi ha scritto quest’articolo e il direttore responsabile della testata. Ho sposato un progetto triennale con l’Inter e – spiega all’Ansa Conte – come ho sempre fatto nella mia vita lavorerò duramente e mi batterò con tutte le mie forze e con tutto quello che è nelle mie possibilità affinché sia un progetto vincente”.

L’allenatore non prende dunque in considerazione le dimissioni. Ha un contratto fino al 2022 a 12 milioni netti a stagione e ha intenzione di onorarlo, ovviamente nell’unico modo per lui concepibile e cioè vincendo.

Per riportare l’Inter dopo quasi dieci anni al successo, farà tutto ciò che è nelle sue possibilità. Le sue scelte e capacità tecniche gli hanno permesso di raggiungere il secondo posto in classifica, totalizzando 82 punti come nella magica annata del Triplete, grazie anche alla miglior difesa del campionato nonostante il cambio di modulo.

Ma evidentemente non rinuncerà neppure ad esprimere pubblicamente le proprie perplessità, giudicando se necessario anche gli stessi dirigenti. Perché l’obiettivo di Conte è la risoluzione di quei problemi e di quelle difficoltà che, secondo lui, hanno frenato l’Inter negli ultimi anni. Lo sfogo di Bergamo ha infastidito la società. Ci si aspettava un confronto oggi con la ripresa degli allenamenti ad Appiano Gentile e la presenza di tutti i dirigenti nel centro sportivo per svolgere i tamponi e verificare eventuali contagi al Covid.

Ma l’ad Beppe Marotta ha lasciato Appiano prima dell’allenamento e senza parlare con Conte. Lo strappo è netto, probabilmente irreparabile e il silenzio di oggi aumenta i dubbi sul futuro dell’Inter a due giorni da una partita decisiva, la sfida secca degli ottavi di Europa League contro il Getafe. Il torneo europeo resta l’unica chance per Conte di vincere un titolo e la società vuole evitare nuovi scandali.

A Gelsenkirchen, contro il Getafe, potrà giocare Alexis Sanchez che, inserito nella lista Uefa del club, partirà con i compagni di squadra per la Germania insieme al recuperato Sensi e a Moses, anche lui in prestito ma dal Chelsea.

L’Inter è ad un passo dal definire il trasferimento del cileno in nerazzurro e, a sorpresa, a costo zero. Lo United infatti avrebbe accettato di cedere il cartellino del giocatore senza indennizzo, accontentandosi di non avere più l’ingaggio dell’attaccante a libro paga.

Un colpo notevole di Marotta che delinea già l’Inter del futuro, se sarà di Conte lo si saprà dopo l’Europa League mentre l’ombra di Allegri si allunga su Appiano Gentile.

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