I ministri preparano le proposte per il Recovery, nodo Camere

In una foto d'archivio Elisabetta Casellati, nell'Aula del Senato.
L'ex presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nell'Aula del Senato. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Lo chiedono i presidenti di Senato e Camera e lo invoca il presidente del Consiglio, ma sul coinvolgimento del Parlamento nelle strategie del Recovery fund il quadro è piuttosto confuso. Non sono chiari i tempi, non sono chiari i modi.

L’ipotesi di una Bicamerale sembra tramontata. E anche quella di commissioni ad hoc a Palazzo Madama e Montecitorio non è la più gettonata fra le forze politiche. Alla fine, potrebbe prevalere la via “ordinaria”, con l’approdo del dibattito nelle commissioni Bilancio.

Martedì sarà un giorno decisivo. Al Senato è in programma una riunione dei capigruppo, dove potrebbe essere affrontato il tema, che sarà all’ordine del giorno della capigruppo della Camera attesa lo stesso giorno o il successivo. E il governo comincerà a tirare le fila: martedì Palazzo Chigi raccoglierà le proposte dei vari ministeri su come impiegare i 200 miliardi in arrivo dall’Unione europea.

Il tema entrerà nel vivo a settembre, in concomitanza con la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, attesa entro il 27. Il governo intende arrivare all’appuntamento con un progetto definito sull’impiego del Recovery fund. Se l’ultima parola spetta all’Esecutivo, anche il Parlamento dovrà dire la sua.

Da tempo il presidente della Camera Roberto Fico chiede che Montecitorio e Palazzo Madama diano “un atto di indirizzo”. E anche il presidente del Senato Elisabetta Casellati alla cerimonia del Ventaglio ha detto che “spetta solo al Parlamento offrire al governo linee di indirizzo vincolanti”.

Il dibattito verte sulle modalità con cui darle. La lunghezza dell’iter per l’istituzione di una commissione Bicamerale, con il coinvolgimento dei due rami del Parlamento, esclude di fatto questa strada. La proposta di commissioni monocamerali ad hoc non sembra la più gradita. Piaceva a Forza Italia, che aveva indicato Renato Brunetta per guidare quella di Montecitorio, ma non ha entusiasmato le altre forze. Italia Viva l’ha bocciata, chiedendo invece che il Parlamento dedichi al tema una sessione di sedute, ad agosto.

Alla fine, potrebbe avere la meglio il percorso più scontato, quello nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato o, come ha ipotizzato il capogruppo Leu a Montecitorio Federico Fornaro, in “un comitato ristretto all’interno alle commissioni congiunte Bilancio e Finanze”.

Dopo aver accusato il governo di aver messo in un angolo le Camere durante l’emergenza Coronavirus e di averla gestita con una serie Dpcm, ora le opposizioni insistono: “Il Parlamento dovrà essere il luogo della decisione, dove costruire progetti e strategie, indicando investimenti e priorità” del Recovery fund, ha ribadito la capogruppo azzurra alla Camera, Mariastella Gelmini.

La richiesta comune è: “fare presto”. Lo vuole il governo e lo pretendono le forze politiche. Entro martedì i ministri devono presentare le prime proposte, che poi saranno esaminate dal Comitato tecnico di valutazione, l’organo che supporta il Comitato interministeriale per gli affari europei (Ciae). Sarà su quelle che si svilupperà il lavoro di Palazzo Chigi.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)