Coronavirus in Italia: i contagi salgono ancora. Cts: “Preoccupa la curva del virus”

La stazione autobus della Tiburtina dove arrivano la maggior parte dei pullman dall'estero.
La stazione autobus della Tiburtina a Roma. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – I nuovi casi di coronavirus sono più che raddoppiati in tre giorni in Italia – 386 nelle ultime 24 ore -, risalgono ricoverati e pazienti in terapia intensiva e il Comitato tecnico scientifico (Cts) fa trapelare “preoccupazione per l’evoluzione della curva”.

“La battaglia non è vinta, nemmeno in Europa”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza, che pensa ai dati internazionali della pandemia, ai segnali negativi da Francia, Spagna e Germania, e torna a insistere sulla “forza della prudenza”.

Il presidente del Veneto Luca Zaia intanto chiede “pieni poteri alle Regioni” per la gestione dell’emergenza Covid-19. Ma è proprio dal Veneto che arrivano le brutte notizie di giornata: 200 casi in più da ieri pomeriggio, 131 i positivi solo in un centro di accoglienza per migranti nel Trevigiano (su 330 ospiti). E’ il focolaio più grande scoperto in un colpo solo dopo la fine del lockdown.

I casi sono tutti asintomatici e spingono il totale nazionale, al quale la Lombardia contribuisce con 88 casi, la Sicilia con 39 (di cui 28 migranti nell’Agrigentino), l’Emilia Romagna con 35. Le regioni senza nuovi contagiati sono appena 5: Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. Una situazione da monitorare, pur tenendo conto di quasi 62 mila tamponi fatti, ben oltre la media del periodo.

Per converso le vittime dal giorno precedente sono solo 3 (di cui 2 in Emilia Romagna e uno nel Lazio), il livello più basso dagli inizi dell’epidemia, già toccato il 19 luglio. Aumentano di ben 765 unità i guariti, ormai vicini a quota 200 mila. Intanto però risale il numero dei pazienti in rianimazione, che passano da 38 a 47 (+9). In aumento anche i ricoverati con sintomi (+31), che sono ora 748. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.435 (-412), gli attualmente positivi 12.230 (-386).

Da analizzare il dato della Campania, che vede quasi raddoppiare i ricoveri (da 26 a 49) e un aumento di 5 unità nelle terapie intensive, che ospitano ora 6 persone. Un aumento seppure lieve (2,3%) dei ricoverati con sintomi – la prima volta da inizio aprile, dopo quasi quattro mesi di costante calo – viene rilevato dalla Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio indipendente sulla settimana 22-28 luglio.

Nei sette giorni considerati ci sono stati invece il 23% in più di nuovi casi rispetto alla settimana precedente, a fronte di un leggero aumento del numero di tamponi diagnostici; in dettaglio, +328 nuovi casi, +361 “attualmente positivi”. Aumento di casi e di ricoverati per Gimbe sono “due spie rosse” da tenere d’occhio.

La percentuale dei positivi rispetto ai tamponi fatti in Italia è cresciuta in 2 settimane da 0,45 a 0,62, sempre su livelli bassi, ma in costante salita, in base ai dati del ministero della Salute. Secondo fonti del Cts i numeri degli ultimi giorni “destano preoccupazione e richiedono la massima attenzione”. “Il trend dei contagi è in crescita – aggiungono – ed esiste il rischio che la situazione possa sfuggire di mano come in altri paesi europei ed extraeuropei”.

Quindi misure di prevenzione, dal distanziamento sociale all’uso della mascherina fino al divieto di assembramento, raccomandano ancora gli esperti. Il ministro Speranza, comunque, fa sapere che valuterà “con massima attenzione le proposte di ricongiungimento familiare binazionale” da Paesi come la Romania e la Bulgaria sottoposti a ordinanze molto stringenti sugli arrivi.

Le buone notizie vengono dal fronte vaccino, con risultati incoraggianti nella sperimentazione del Beth Israel Deaconess Medical Center e dell’azienda Johnson&Johnson. Negli studi pre-clinici sui macachi il vaccino Ad26 ha indotto elevati livelli di anticorpi neutralizzanti, non è stata rilevata la presenza del virus nelle basse vie respiratorie, ed è riuscito a prevenire infezioni successive, proteggendo i polmoni.

(di Luca Laviola/ANSA)

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