Orsa JJ4 salva per la seconda volta

Orsa JJ4 salva per la seconda volta
Orsa JJ4 salva per la seconda volta. (ANSA)

TRENTO. – Secondo stop all’abbattimento di JJ4, la mamma orsa protagonista nel giugno scorso sul monte Peller, in Trentino, di un incontro ravvicinato con due uomini, padre e figlio, che erano rimasti feriti. Il Tribunale amministrativo regionale di Trento, in sede collegiale, oggi ha nuovamente sospeso il provvedimento della Provincia autonoma di Trento che prevedeva la possibilità di abbattere l’orsa, confermando il decreto cautelare urgente di sospensiva dell’abbattimento disposto dallo stesso Tar lo scorso 10 luglio, dopo il ricorso delle associazioni ambientaliste e animaliste.

Ora il destino di JJ4 (ribattezzata Gaia dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, contrario all’abbattimento) sarà deciso in via definitiva da una pronuncia del tribunale amministrativo, la cui udienza è stata fissata per il 22 ottobre. Nella sospensiva di oggi – resa nota dai legali degli animalisti – si sottolinea che l’incidente del monte Peller “non è imputabile al comportamento problematico di un singolo orso, bensì ad un più ampio problema di gestione della convivenza con gli esseri umani”.

Un pronunciamento particolarmente apprezzato dagli animalisti. “Siamo felicissimi: per ora, e fino alla udienza di merito, nessuno potrà torcere un pelo a JJ4 che, se accompagnata dai suoi cuccioli, potrà continuare a fare la mamma, crescendo i suoi piccoli senza il rischio di essere fucilata per soddisfare interessi politici che nulla hanno a che fare con la sicurezza pubblica”, dicono Lac, Lav, Lipu, Lndc e Wwf”.

Secondo Enpa e Oipa, “occorre ora lavorare tutti insieme per una politica vincente di convivenza, l’unica strada percorribile per una gestione corretta della fauna selvatica. E’ arrivato il momento di dire basta alla politica dell’emergenza e degli allarmismi basata solo su ordinanze e catture. Una convivenza tra uomo e fauna selvatica è possibile, lo dice anche la scienza”.

Se l’orsa JJ4 al momento può tirare un sospiro di sollievo assieme ai suoi cuccioli, l’orso M49 (anche lui ribattezzato Papillon dal ministro Costa), fuggito l’altro giorno per la seconda volta in un anno dal Centro Casteller, guarda con più preoccupazione all’immediato futuro. Dopo la fuga si è spostato sulla cima del monte Marzola, sopra Trento, ed è costantemente monitorato grazie al radiocollare dai forestali armati di Gps e antenne Vhf.

Oggi, pur rimanendo in quota, il plantigrado si è spostato sul versante est della montagna, verso la Valsugana e il lago di Caldonazzo, forse cercando la stessa via di fuga seguita un anno fa. Oppure, restando sulla cima della montagna, ha capito che per il momento è meglio non scendere a valle evitando così il contatto con gli umani.

Secondo le associazioni animaliste “è bene che siano attivate tutte quelle misure di prevenzione e la corretta informazione dei cittadini e dei turisti, anche per M49 il quale, essendo radiocollarato, può essere controllato e monitorato senza essere rinchiuso e imprigionato”.

(di Paolo Donati/ANSA)

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