Chiesa in soccorso alle scuole, lezioni in parrocchia

Studenti davanti al Liceo scientifico Volta in occasione del primo giorno di esami di maturità con le normative anticontagio per il coronavirus Covid-19,
Studenti davanti al Liceo scientifico Volta in occasione del primo giorno di esami di maturità con le normative anticontagio per il coronavirus Covid-19, Milano, 17 giugno 2020. Ansa/Matteo Corner

ROMA. – Studenti tra i banchi anche nelle parrocchie, per fare lezioni con il giusto distanziamento e in classi meno affollate. La Chiesa offre il suo contributo per la ripresa in sicurezza dell’anno scolastico. A partire da Roma, dove è stato firmato un protocollo di intesa per svolgere le attività didattiche negli spazi ecclesiastici.

Ma il lavoro per la riapertura a settembre non riguarda solo la ricerca di strutture: le Regioni in una lettera chiedono un incontro urgente al ministro dell’Istruzione per avere “garanzie di certezza riguardo a risorse, organico e tempistica”.

E la Azzolina rassicura: “abbiamo chiesto al Mef oltre 80mila assunzioni a tempo indeterminato per i docenti. Grazie alle risorse stanziate con il decreto rilancio, avremo più insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario da distribuire su tutto il territorio”.

Alle prese con il countdown fino al 14 settembre c’è anche il commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, che ha prorogato al 12 dello stesso mese il termine per la consegna dei tre milioni di nuovi banchi monoposto, tra quelli tradizionali e quelli ‘innovativi’. Due milioni di test sierologici rapidi per tutto il personale docente e non docente sono già a disposizione e saranno i medici di famiglia e le Asl a somministrarli.

“Confidiamo che la campagna si concluda prima della riapertura prevista tra l’1 e il 14 settembre”, sottolinea Arcuri in commissione Cultura. Tutele anche sui protocolli per la somministrazione: i docenti o il personale non docente che dovessero risultare positivi al test saranno posti in malattia fino all’esito del tampone, in modo che non vi siano perdite dal punto di vista economico. Resta al momento immutato il parere del Comitato tecnico scientifico, secondo il quale ad oggi le mascherine non sono necessarie nelle scuole dell’infanzia.

“Ma – assicura Arcuri – se a fine agosto il Cts modificherà questa direttrice ne prenderemo atto e ci adegueremo”. La questione dei dispositivi di protezione a scuola continua però ad infiammare il dibattito, anche in Commissione Cultura, dove Vittorio Sgarbi, deputato di Fi, sbotta durante l’audizione del Commissario: “non prendiamo per il c…i bambini con le mascherine”.

Protezione ma anche distanziamento, per il quale continua incessante la caccia agli spazi fuori dagli istituti per ‘sfollare’ le classi: dai teatri, ai musei fino alle parrocchie. A Roma il cardinale vicario De Donatis, la sindaca Raggi e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale hanno firmato un’intesa per alleggerire le strutture scolastiche: il Vicariato farà da tramite con le parrocchie e gli altri enti religiosi, che metteranno a disposizione ambienti chiusi e aree scoperte per consentire ai diversi istituti di ampliare lo spazio-scuola.

Il protocollo è valido fino al termine dell’anno scolastico, ma non è escluso che possa essere prorogato. Resta il problema dell’organico segnalato dalle Regioni che nella lettera, oltre al confronto con il ministro, chiedono il reintegro immediato dei 1.090 docenti sui posti comuni per riportare il contingente per il 2020-2021 ai livelli dell’attuale anno scolastico.

Dal canto suo, il ministro ha presentato ai sindacati in queste ore l’ordinanza sul riparto del fondo per le dotazioni organiche aggiuntive per il nuovo anno scolastico: le risorse, circa un miliardo, consentiranno di incrementare gli organici e saranno assegnate agli Uffici Scolastici Regionali che potranno attivare ulteriori incarichi temporanei di insegnanti e Ata.

In vista del nuovo inizio sono in dirittura d’arrivo le linee guida per la ripartenza dei più piccoli. Dopo i tavoli di ascolto con scuole paritarie, gestori, associazioni e sindacati, il ministero ha inviato al Comitato tecnico scientifico il documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza per la fascia 0-6.

Agli esperti sono stati chiesti alcuni pareri specifici per la tutela della salute dei bambini e del personale. Con le risposte e il via libera del Cts, il testo approderà poi in Conferenza unificata e sarà reso pubblico.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

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