Berlino sconsiglia la Spagna, coprifuoco ad Anversa

Distribuzione di mascherine su un bus in Spagna.
Distribuzione di mascherine su un bus in Spagna. EPA/CABALAR

ROMA.  –    Resta alto l’allarme in Europa con la ripresa dei contagi a macchia di leopardo in molti Paesi:  la Germania frena sui viaggi in alcune regioni della Spagna e il Belgio arriva a una misura drastica come il coprifuoco, mentre  l’Oms avverte che la pandemia da coronavirus  non è stagionale ma è un’unica grande ondata in continua oscillazione.

La provincia belga di Anversa, dove si concentra il 47 per cento dei nuovi contagi, ha imposto un coprifuoco notturno, tra le 23.30 e le 6 del mattino, durante il quale si dovrà restare a casa, tranne che per gli spostamenti essenziali come andare al lavoro o all’ospedale. In tutto il Belgio il numero medio di infezioni è salito a oltre 311 al giorno tra il 18 e il 24 luglio con un aumento del 69 per cento rispetto alla settimana precedente.

La Germania, allertata anche dalla “grande preoccupazione” espressa Dall’Istituto Robert Koch per il controllo delle malattie, è corsa ai ripari chiedendo ai suoi cittadini di non andare in Spagna, dove la curva epidemiologica è in rialzo da giorni  e nelle 24 ore ci sono state 905 nuove infezioni.

“I viaggi turistici non essenziali nelle comunità autonome di Aragona, Catalogna e Navarra sono attualmente sconsigliati a causa dei rinnovati elevati livelli di infezione e delle misure di lockdown”, ha reso noto il ministero degli Esteri tedesco. Una decisione che segue quella della Gran Bretagna di imporre la quarantena a tutti i viaggiatori provenienti della Spagna e che ha provocato le reazioni piccate del governo di Madrid.

Boris Johnson ha avvertito che “laddove i rischi stanno rispuntando dobbiamo agire in modo rapido e deciso”. Ma il premier Pedro Sanchez, in un’intervista a a Telecinco, ha  giudicato “non idonea ” la decisione di Londra. sottolineando che alcune destinazioni molto apprezzate dai turisti britannici, come le Baleari, le Canarie e le regioni di Valencia e dell’Andalusia, sono sicure.

Sulla questione è intervenuta anche la portavoce del governo di Madrid, Maria Jesus Montero,  secondo la quale la Spagna rimane una “destinazione sicura per i turisti”. Ma intanto anche la Comunità di Madrid ha stabilito l’obbligo di mascherina in pubblico in ogni occasione, anche in strada e nelle terrazze dei bar,  seguendo l’esempio di quasi tutte le 17 regioni del Paese.

Sempre in Europa preoccupa la situazione nei Balcani, con la Romania che è il Paese più colpito nella regione e tra i maggiori focolai nell’Unione con oltre 47 mila contagi e più di 2.200 morti.

Ad aumentare i timori , non solo in Europa, è giunto anche l’avvertimento dell’Oms. La dottoressa Margaret Harris, in conferenza stampa virtuale a Ginevra, ha chiarito che il virus non si comporta come l’influenza e ha poco a che vedere con le stagioni.

Piuttosto, la pandemia di Covid-19 sarà “una grande ondata non stagionale che andrà su e giù”, per contrastare la quale sarà necessario continuare ad applicare misure per rallentare il contagio.

Una valutazione non condivisa da Antony Fauci, l’autorevole immunologo della task force Usa contro il coronavirus, per il quale “quando il clima cambierà in autunno e in inverno la situazione potrebbe complicarsi con la sovrapposizione della stagione dell’influenza” e “anche in Italia, soprattutto nel nord, ci sarà la possibilità di una seconda ondata”.

Gli Stati Uniti invece, secondo Fauci, si trovano “ancora nel bel mezzo della prima (ondata, ndr), la curva non si è mai veramente abbassata”.  Secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University, i casi totali negli Usa sono 4.309.230 e i morti hanno raggiunto i 148.298 con una media di contagi giornalieri che viaggia a poco meno di 60 mila.

L’epidemia di Covid-19 sta iniziando a colpire duro anche in Africa, ad esempio in Guinea, Liberia e Sierra Leone.  Ma oltre la metà dei 780.000 casi riportati nel continente sono concentrati in Sudafrica, dove gli esperti temono si possa superare il milione.

E in Cina, dove tutto è iniziato, si sono registrati altri 68 nuovi contagi in un giorno, tornando quasi ai massimi livelli toccati a marzo.

Intanto i casi nel mondo sono saliti 16.540.137 e le vittime a 655.300 secondo gli ultimi aggiornamenti della Johns Hopkins.  Prosegue anche la conta dei danni all’economia.

Solo nel settore del turismo la pandemia da Covid-19 ha causato perdite per 320 miliardi di dollari tra gennaio e maggio con il numero dei viaggiatori crollato del 56 per cento: 300 milioni in meno, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione mondiale del turismo.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)