Pioggia e grandine in Lombardia, esonda il Seveso

Allagamenti a Milano, dove il fiume Seveso è esondato a causa del violento nubifragio che si è abbattuto sulla città, creando problemi di circolazione
Allagamenti a Milano, dove il fiume Seveso è esondato a causa del violento nubifragio che si è abbattuto sulla città, creando problemi di circolazione, 24 luglio 2020. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

MILANO. – Una bomba d’acqua che ha alzato il livello dei fiumi di 3 metri in mezz’ora a Milano, che è diventata in alcuni comuni dell’hinterland una grandinata in grado di frantumare i vetri delle auto. Ma non è stato solo il capoluogo lombardo a svegliarsi con il maltempo e con la ormai consueta esondazione del Seveso, dato che in quasi tutta la Lombardia ci sono stati disagi, inondazioni e problemi alla viabilità a causa di forti temporali con raffiche di vento ben oltre ai 100 km orari.

Da Brescia a Cremona, da Sondrio a Bergamo (dove si sono verificati allagamenti e infiltrazioni all’aeroporto, che comunque non hanno causato problemi ai voli), la pioggia è caduta in grandi quantità dall’alba ma a preoccupare in particolar modo sono stati i suoi effetti sul Seveso e sul Lambro, che si sono ingrossati fino a esondare alle 7, allagando strade e cantine nella zona nord di Milano, da Niguarda a Viale Sarca.

Con più di 100 uomini impiegati, i vigili del fuoco del Comando provinciale milanese sono intervenuti per aiutare persone rimaste bloccate nei sottopassi o negli ascensori, assieme ai tecnici di Unarete al lavoro per ripristinare la corrente in molti condomini a causa delle tante cabine elettriche allagate. Problemi anche alla circolazione dei mezzi in una zona di Milano che soffre periodicamente l’assenza di una soluzione per il Seveso.

“Dobbiamo accelerare: abbiamo aperto il cantiere a Milano, abbiamo due gare in corso, dobbiamo essere il più veloci possibile per una risposta strutturale, Milano non può attendere”, ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano Marco Granelli, ricordando l’inizio dei lavori della prima vasca di contenimento al Parco Nord che fa parte di un piano complessivo che dovrebbe terminare fra due anni.

Dovrebbe, perché i ricorsi hanno finora rallentato un’opera approvata e finanziata nel 2015 e che gli abitanti della zona aspettano da decenni: “Sono film già visti, da 30 anni le solite cose. Nel 2020 siamo ancora qua a lottare contro il Seveso, siamo stanchi di questa situazione che non si risolve, è una cosa vergognosa”, è lo sfogo di un barista della zona.

Ma se a Milano ha fatto paura l’acqua, in alcuni comuni della cintura a nord della città come Bresso, la grandine era talmente grossa da aver causato danni alle auto parcheggiate, frantumando in alcuni casi anche i vetri, e a tutto ciò che si trovava all’esterno inclusi armadietti e pattumiere in plastica sui balconi.

Grandine anche nella provincia di Cremona, con il vento (anche una tromba d’aria nel Cremasco) che ha scoperchiato alcuni tetti e fatto cadere rami sulla ferrovia con disagi su alcune linee, che hanno interessato anche la circolazione dei treni da Milano verso nord.

Raffiche di vento oltre i 100 km/h e allagamenti anche a Brescia e danni all’agricoltura, soprattutto alle viti, in Valtellina con danni, secondo una prima stima di Coldiretti, che “vanno dal 30% al 60% con punte che arrivano a sfiorare in singoli casi l’80%”.

Nella Brianza monzese si segnalano campi sommersi dall’acqua che i terreni non riescono più a trattenere, colpito anche il Varesotto, con grandinate e alberi caduti mentre a Como e Lecco è stata la pioggia forte ad allagare fondi e strade.

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