L’Inter ferma al palo con la Fiorentina. Match point Juventus

Alexis Sanchez in azione.
Alexis Sanchez in azione. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – Dopo otto partite di fila a segno, l’attacco dell’Inter resta a secco contro la Fiorentina, neutralizzato dalle parate di uno strepitoso Terracciano e da due pali colpiti (da Lukaku e Sanchez). Sotto una pioggia che a tratti cancella il silenzio di San Siro, finisce 0-0 anche grazie a una parata nel finale di Handanovic (475 in Serie A come Facchetti) su Lirola.

E così i nerazzurri restano al terzo posto e la Juventus contro l’Udinese ha il primo match point per conquistare il nono scudetto di fila.

Una sconfitta sarebbe stata una beffa per la squadra di Conte, che ha dominato a lungo ma non ha avuto l’istinto del killer e, come in altre partite in questi mesi, ha lasciato per strada due punti. Sono difetti da correggere da settembre, perché l’obiettivo dichiarato è colmare il gap con la Juventus, già decisamente ridotto dai 21 punti dello scorso campionato agli attuali 7.

Oggi l’Inter ne ha 10 in più rispetto ai 63 accumulati nella scorsa stagione dopo 35 giornate, prima di subire il sorpasso dell’Atalanta. Ora l’obiettivo è scavalcare proprio i bergamaschi al secondo posto (vale una decina di milioni di euro più del terzo) e rischia di essere decisivo lo scontro diretto all’ultima giornata, dopo le sfide con Genoa (non ci sarà Barella, squalificato) e Napoli.

Non ci sarà quindi tregua per Handanovic e compagni, che poi il 5 agosto giocheranno la gara secca con il Getafe a Gelsenkirchen per approdare ai quarti di Europa League. In quest’ottica preoccupa de Vrij, uscito dopo 23′ per un trauma distorsivo al ginocchio sinistro. E non è tranquillizzante nemmeno l’ennesima prestazione enigmatica di Eriksen, mai in grado di dare alla squadra l’accelerazione necessaria.

Per sbloccare una gara a tratti nervosa non sono bastati i guizzi di Sanchez (l’Inter tratta con il Manchester United per tenerlo, non è escluso che il prestito si trasformi in acquisto) né l’ingresso nel finale di Lautaro, al momento più vicino al rinnovo in nerazzurro che a una cessione.

La Fiorentina ha pensato soprattutto a difendersi, sciupando anche un paio di azioni pericolose e rianimandosi nel finale con l’ingresso di Chiesa, gioiello che i viola sperano di riuscire a trattenere per puntare l’anno prossimo all’Europa. Chissà se sarà Iachini a guidarla. Dopo la salvezza, l’allenatore ottiene un punto prestigioso e continua a sperare nella conferma, ma deve fare i conti con la concorrenza di Spalletti.

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