Musei: Frick a New York riapre nel 2021 su Madison Avenue

Un salone della Frick Collection.
Un salone della Frick Collection. (Frikc.org)

NEW YORK. – Mentre il lockdown continua per gli altri musei di New York e il Met annuncia la riapertura delle gallerie alla fine di agosto, per la Frick Collection si apre una nuova era: il museo, finora ospitato nella magione su Fifth Avenue del tycoon dell’acciaio Henry Frick, trasloca temporaneamente di alcuni isolati per intraprendere un ambizioso progetto di ampliamento che prevede tra l’altro l’apertura al pubblico dei saloni al piano nobile.

La Frick riaprirà ai primi del 2021 nella ex sede del Whitney su Madison Avenue poi occupata per anni dal Metropolitan: nell’edificio di cemento disegnato in stile brutalista dall’architetto ungherese Marcel Breuer, la “Frick Madison” permetterà una importante novità: alla riapertura, e per tutto il 2022, le raccolte del museo saranno installate per la prima volta con criteri cronologici e geografici.

Lo scopo – spiegano alla Frick – è di mettere quadri, sculture, ceramiche e arredi in una nuova luce, consentendo allo stesso tempo l’esperienza intimista e ravvicinata per cui la Frick è famosa.

Il trasloco consentirà agli operai di lavorare indisturbati per attuare il progetto dello studio Selldorf Architects che costituisce il primo rinnovo complessivo in 85 anni della palazzina dei primi Novecento che si affaccia su Central Park.

I lavori cominceranno questo inverno e i risultati, se tutto andrà secondo i piani, si vedranno dopo un anno: il 30 per cento in più di spazi espositivi, miglioramenti alla biblioteca e agli studi di restauro, un centro per le scuole e più in generale una migliore accessibilità nell’intero museo.

Se la Frick trasloca, anche il Met sgombera: il passaggio delle chiavi dell’edificio di Breuer era già in programma questo mese a conclusione di una iniziativa per l’arte contemporanea nata sotto una cattiva stella nel 2016 e che è finita con una grande retrospettiva dedicata a Gerhard Richter chiusa a causa della pandemia per soli nove giorni.

Nella speranza di potenziare la sua presenza nel settore dell’arte contemporanea, il Met aveva occupato a caro prezzo la sede satellite su Madison Avenue quanto il Whitney si era trasferito nel nuovo edificio sulla High Line disegnato da Renzo Piano.

Il contratto di affitto, che scade nel 2023, aveva un costo di 17 milioni di dollari all’anno: esorbitante per un museo che solo di recente era uscito da una pesante crisi finanziaria in cui in marzo è ripiombato con un buco da 150 milioni di dollari e decine di licenziamenti a causa della pandemia. L’accordo con la Frick, di fatto un subaffitto, è un’importante salvavita: permetterà al Met di traghettare fino alla scadenza del contratto con un risparmio stimato di 45 milioni di dollari.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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