G20, contro rischi da Covid impegno senza precedenti

G20 'virtuale' presieduto dall'Arabia Saudita, con i ministri delle Finanze e governatori delle principali potenze industriali.
G20 'virtuale' presieduto dall'Arabia Saudita, con i ministri delle Finanze e governatori delle principali potenze industriali. (www.gpfi.org)

ROMA. – Lo shock economico creato dalla pandemia continua a presentare rischi gravi, dopo aver precipitato l’economia mondiale in una recessione profonda. Fra questi, la situazione “sempre più disperata” dei Paesi emergenti. E la priorità assoluta continua ad essere la risposta sanitaria, anche se molti governi sembrano aver volto lo sguardo altrove.

E’ il succo del G20 ‘virtuale’ presieduto dall’Arabia Saudita, dove ministri delle Finanze e governatori delle principali potenze industriali – fra loro il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco – hanno fatto il punto sulla situazione e si sono dati appuntamento ad ottobre: per quella data attendono un rapporto della Banca mondiale e del Fmi per estendere, con ogni probabilità, il congelamento dei pagamenti su 5,3 miliardi di debito – ma le necessità dei 42 Paesi coinvolti potrebbero raggiungere 14 miliardi secondo il ministro delle Finanze saudita Mohammed Bin Abdullah Al-Jadaan – dei Paesi poveri più in difficoltà nel gestire il Covid.

Lo chiedono a gran voce le Ong, il Fmi chiede maggiori sforzi specie dai creditori privati, e David Malpass, presidente della Banca mondiale, vede nero. Di fronte a una situazione “sempre più disperata” – dice – “non c’è più tempo da perdere”: occorre estendere le moratorie sugli interessi, riduzione del debito in alcuni casi completa risoluzione, fino a tutto il 2021.

Il G20 – si legge nel comunicato finale – si aspetta una “contrazione acuta” dell’economia globale nel 2020, con “prospettive altamente incerte e soggette a elevati rischi al ribasso”. Se ne è discusso in una prima sessione dedicata all’economia globale cui ha partecipato anche Visco, ricordando che la comunità internazionale ha reagito velocemente alla crisi, e grazie all’intervento dei regolatori e delle autorità di supervisione è stato possibile mitigare lo shock sul credito senza compromettere la stabilità finanziaria.

Ciò nonostante Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fmi, vede una “profonda recessione” per l’economia globale, seguita da una ripresa che, nel 2021, si preannuncia “parziale e disomogenea”. E avverte che il futuro immediato appare costellato da rischi: a partire da “una ferita permanente all’economia, in particolare ondate di bancarotte, rischi alla stabilità finanziaria, alta disoccupazione e diseguaglianze in aumento”.

Il G20 s’impegna a proseguire “misure immediate ed eccezionali” incluse “azioni di bilancio, monetarie e per la stabilità finanziaria”. Il Fmi entra ancor più nello specifico: Georgieva fa presente – con numerosi Paesi che hanno concentrato le risorse sull’economia trascurando i presidi sanitari e persino limitando al massimo i lockdown, come gli Usa – che “la risposta sanitaria rimane la priorità numero uno” per proteggere tanto le persone, quanto “i posti di lavoro e l’attività economica”.

Senza dimentiare il sostegno dalle banche centrali e dai governi a imprese e famiglie, che devono proseguire “finché servirà o si rischia di “deragliare la ripresa e causare costi ancora più alti”.

E ancora, politiche che accompagnino l’impatto dirompente e ‘trasformativo’ del Covid sulla struttura economica e l’impegno, sottoscritto dal G20, a ridurre le diseguaglianze attraverso l’inclusione finanziaria: tema su cui è intervenuto Visco soffermandosi, in particolare, sul problema dei divari che impediscono a categorie come i giovani, le donne, le Pmi di migliorare il proprio benessere finanziario grazie ad innovazioni tecnologiche che restano al di fuori della loro portata.

Il tema della inclusione finanziaria è richiamato nel comunicato stampa finale del G20 e continuerà a essere affrontato nei prossimi mesi, quando l’Italia assumerà la presidenza del G20 (dal 1° dicembre) e la co-presidenza a lungo termine della Global Partnership for Financial Inclusion.

(di Domenico Conti/ANSA)