Inter pari in extremis a Roma, la Juventus rimane lontana

Henrikh Mkhitaryan mette a segno il gol del vantaggio della Roma contro l'Inter all'Olimpico
Henrikh Mkhitaryan mette a segno il gol del vantaggio della Roma contro l'Inter all'Olimpico. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Le mani della Juventus sullo scudetto, che per i bianconeri sarebbe il nono consecutivo. Dopo ieri l’Atalanta, anche la seconda più diretta inseguitrice della squadra di Sarri, ovvero l’Inter, pareggia e lo fa grazie a un errore di Spinazzola, che stende in area Moses nel finale di partita, regalando un rigore ai nerazzurri. Lukaku dal dischetto non perdona, e Conte evita la sconfitta.

Adesso l’Inter è a -5 dalla Juve, che se domani batterà la Lazio nel ‘Monday Night’ andrà a +8 a quattro giornate dalla fine. A quel punto solo un suicidio le impedirebbe di vincere l’ennesimo titolo tricolore.

Nelle altre partite di oggi, il Napoli risponde al Milan con una vittoria in recupero su una solida Udinese, ma la serie A si infiamma soprattutto per la lotta salvezza. Il Genoa conquista tre punti basilari sul rivale diretto Lecce, che ora insegue a quattro punti. I pugliesi recriminano perché il gol che li condanna è una sfortunata autorete di Gabriel.

Nella sfida tra le ultime la spunta il Brescia, che continua a sperare in un miracolo mentre per la Spal è serie B matematica. Si portano in zona tranquilla la Sampdoria e la Fiorentina. I liguri, che festeggiano sei vittorie in sette gare, rimontano e vincono in casa di un Parma in crisi mentre la Fiorentina regola d’autorità un Torino sempre più deludente.

Il Napoli piega con fatica l’Udinese, che si conferma una formazione in salute, risponde al Milan e lo raggiunge al sesto posto, ma non è una gara facile quella che conduce al successo. I friulani passano con l’uomo di maggior classe, De Paul, che buca l’incerta difesa partenopea. Poi Gattuso sostituisce Mertens con Milik che in pochi secondi in scivolata regala il pari.

La gara resta divertente e in bilico. Zielinski coglie una traversa col pallone che non entra completamente in rete, poi un tiro di De Paul viene deviato da Koulibaly sul palo. Nel recupero la sblocca Politano facendo felice Gattuso, che punta al quinto posto.

Non può essere considerato un miracolo come quello di Leicester, ma certo l’impatto di Ranieri alla Samp sarà ricordato con grande trasporto dal tecnico romano. Dopo il lockdown la squadra ha ingranato la quarta e nelle ultime sette gare ne ha vinte sei, perdendo solo con l’Atalanta, lasciando al loro destino le squadre che lottano per la salvezza.

Stavolta Ranieri inguaia D’Aversa (un punto in sette gare). Ancora una volta, come nelle ultime gare, decisivo è Bonazzoli. Il Parma sembra trasformato e va in doppio vantaggio nel primo tempo, poi crolla nella ripresa e la Samp sale in cattedra rimontando con Chabot e Quagliarella prima del colpo da tre punti di Bonazzoli.

Anche la Fiorentina conquista una vittoria che significa fine degli incubi della retrocessione. Lo fa a spese del Torino che invece deve continuare a soffrire. Protagonista Ribery, che mette lo zampino in entrambi i gol: in apertura serve Kouame che segna col contributo di Lyanco, poi apre un corridoio ghiotto per Cutrone che chiude la gara un minuto dopo di un palo colpito da Belotti.

Gara da brividi nella lotta salvezza. Il Genoa parte in quarta e trova il vantaggio con uno spunto di Pandev finalizzato da Sanabria, ma il Lecce reagisce con caparbiertà, si procura un rigore che maldestramente Mancosu calcia alle stelle (è il secondo di fila che sbaglia). I rossoblù sembrano in debito di ossigeno e lasciano l’iniziativa ai pugliesi che falliscono occasioni con Barak poi trovano il pari con Mancosu che riesce a riscattarsi con un cross beffardo che inganna Perin.

Con un po’ di fortuna il Genoa però trova il colpo da tre punti: gran tiro da fuori di Jagiello che coglie il palo, il pallone schizza sulle spalle di Gabriel e va in rete. Vani gli assalti finali della squadra di Liverani.

Emozioni anche nella sfida tra le due squadre che stanno retrocedendo. Le deludenti Brescia e Spal confermano i loro limiti. Gli ospiti passano con Dabo, sbagliano il raddoppio con Petagna poi nella ripresa crescono i lombardi che pareggiano con Zemoral che nel recupero trova anche il colpo del ko. Per la Spal è retrocessione matematica, per il Brescia qualche vaga speranza rimane.

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