Colombia: italiano morto, timore nuovo caso Regeni

'Giustizia per Mario' si legge sullo striscione esposto di fronte a Palazzo San Giacomo, sede del Municipio di Napoli.
'Giustizia per Mario' si legge sullo striscione esposto di fronte a Palazzo San Giacomo, sede del Municipio di Napoli. (ANSA)

NAPOLI. – L’ombra di un nuovo caso Regeni accompagna in queste ore il dolore dei familiari di Mario Paciolla, il cooperante napoletano trovato morto tre giorni fa nella sua abitazione di San Vicente del Caguan, in Colombia. Di oscure analogie con il caso del dottorando dell’università di Cambridge giustiziato in Egitto dopo essere stato torturato parlano apertamente gli amici di Paciolla, ma anche il senatore Sandro Ruotolo in un’interrogazione.

Scettico sulla versione del suicidio anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che oggi ha contattato il ministro degli Esteri Di Maio ricevendo rassicurazioni sull’impegno della Farnesina a fare luce sul caso. ‘Giustizia per Mario’ si legge sullo striscione esposto stamattina sul balcone di Palazzo San Giacomo, sede del Municipio partenopeo.

“Chiediamo giustizia e verità perché il caso è oscuro e da subito non c’è stata chiarezza – dice un amico di Mario, Simone Campora – e abbiamo paura che si palesi un caso Regeni 2, che si disperdano le energie per appurare la verità sulle circostanze più che sospette che hanno portato alla morte di Mario. Metteremo in campo piccole azioni che aumentino l’attenzione sul caso, a livello nazionale e internazionale, perché non si può morire cosi”.

“Mario era un ragazzo come noi, più coraggioso di noi, come racconta la sua esperienza e le cose che ha fatto”. Un ragazzo – dicono i suoi amici – “che non ha scelto una vita comune, ma ha scelto di seguire i propri sogni”.

In Colombia Paciolla lavorava a un progetto per l’emersione di un territorio difficile sotto scacco dei Narcos. “Affrontava da anni situazioni complicate – prosegue Simone -. Aveva una certa esperienza, non era uno sprovveduto, deve essersi trovato di fronte a qualcosa che lo ha spaventato”.

“Dobbiamo evitare – l’auspicio del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – che il passare delle ore possa far abbassare l’attenzione su una vicenda così grave. Noi daremo alla famiglia il massimo sostegno politico, umano e istituzionale. Napoli non può accettare una verità che si vuole costruire frettolosamente”.

Sul caso Paciolla – il 33enne aveva già in tasca un biglietto aereo per tornare in Italia lunedì – si muove anche il Parlamento con il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) che annuncia una interrogazione urgente in cui chiede al premier Conte e al ministro Di Maio “un intervento forte, deciso e immediato nei confronti del Governo colombiano affinché si faccia chiarezza e giustizia sulla morte violenta del nostro connazionale”.

“Sembra di assistere – sottolinea – a una vicenda simile a quella di Giulio Regeni. Da ciò che emerge dai media e da molte testimonianze sul cadavere sono stati rilevati ‘tagli provocati da coltelli o da lame acuminate che non sono state trovate in casa’”.

“Il ruolo volontario svolto da Mario Paciolla in un regime di narcoeconomia ha infastidito qualcuno?”, si chiede il senatore che conclude la sua interrogazione con la richiesta “di convocare l’ambasciatore della Colombia per far giungere le rimostranze del Governo italiano”.

Dalla Colombia, infine, gli ex guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie (Farc) ricordano Mario come “un uomo di pace impegnato sul territorio in un ruolo fondamentale”.

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