Coronavirus in Italia: calano i contagi, ma aumentano le vittime

Due suore passeggiano in Piazza dei Miracoli a Pisa.
Due suore passeggiano in Piazza dei Miracoli a Pisa. (ANSA foto Fabio Muzzi)

ROMA. – In un’Italia divisa tra ulteriori aperture dei governatori – da mercoledì mascherine obbligatorie all’aperto in Lombardia solo se non c’è la distanza – e sanzioni alla movida, la curva della pandemia continua a scendere, ma ancora non si azzera.

Nelle ultime 24 ore sono calati i contagi, ma è tornato a salire il numero delle vittime, con pochissimi tamponi effettuati, pur tenendo conto del calo fisiologico del weekend. E il presidente del Veneto Luca Zaia ha presentato alla stampa e fatto provare a un giornalista un test che dà il risultato in appena 7 minuti. I nuovi positivi trovati, secondo i dati del ministero della Salute, sono 169, a fronte dei 234 di domenica.

Le vittime sono invece 13 (contro le 9 del giorno precedente); di queste ben 9 si registrano in Lombardia, che con 94 contagiati torna sopra il 55% della media nazionale. I tamponi sono stati meno di 24 mila, molto al di sotto anche dei 38.259 effettuati sabato. I casi totali salgono a 243.230, i morti a 34.967. I malati – gli attualmente positivi – sono 13.157, in calo di 22, i guariti 195.106, con un incremento di 178.

Tornano a calare i pazienti in terapia intensiva (65), dopo due giorni di lieve aumento. Allargando lo sguardo sui numeri si può valutare la discesa dei decessi: a luglio la media giornaliera è finora di 14 – secondo elaborazioni Sky Tg24 su dati del ministero della Salute -, era di 45 a giugno, 167 a maggio, 492 ad aprile, 399 a marzo, di 5 vittime a febbraio.

“Ma per dichiarare vinta la battaglia i numeri devono andare a zero e ancora non ci stanno andando – osserva Roberto Battiston, fisico e analista -. Ma non ci sono ad esempio focolai evidenti in Piemonte e Liguria, regioni che hanno avuto grandi problemi, e questo è un buon segnale”.

E proprio i focolai locali tirano su il dato dei contagi in determinate regioni o lo abbassano quando vengono spenti. La Calabria dopo i 28 migranti positivi sbarcati nel Reggino non fa registrare oggi nuovi casi, mentre l’Emilia Romagna passa dai 71 di ieri per i positivi in aziende di logistica e carni ai 18 di oggi.

Per la prima volta il Lazio supera la Lombardia per numero complessivo di pazienti ricoverati nei reparti o in terapia intensiva, 202 contro 198, pur avendo 10 volte in meno i casi della regione più colpita. Nel Lazio i nuovi infetti – 24 – sono al 92% di importazione (5 mila i tamponi effettuati su bengalesi).

L’Emilia Romagna programma 70 mila test nelle aziende della logistica, mentre il presidente Stefano Bonaccini valuta se riaprire anche agli sport di contatto. In Liguria il presidente Giovanni Toti autorizza di nuovo lettura dei giornali e gioco delle carte nei bar, aumenta i posti nei teatri e sogna che tornino i tifosi allo stadio, seppure in numero limitato.

Intanto però a Roma nell’ultima settimana i soli carabinieri hanno chiuso 10 locali della movida per violazione delle norme. E in provincia di Grosseto una nota discoteca dovrà restare chiusa 5 giorni: in centinaia erano in fila senza mascherina.

(di Luca Laviola/ANSA)

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