L’affondo di Trump, ecco tutti gli errori di Fauci

Antony Fauci spiega al presidente Donald Trump gli effetti del Coronavirus.
Antony Fauci spiega al presidente Donald Trump gli effetti del Coronavirus. (Frame video ANSA)

WASHINGTON. – “Donald Trump versus Anthony Fauci”: ormai è guerra aperta tra il presidente americano e il più autorevole degli esperti ingaggiati dalla Casa Bianca per fronteggiare e combattere la pandemia.

Così mentre negli Usa la situazione dei contagi si fa sempre più preoccupante, con oltre 100 mila nuovi casi nel weekend e un’impennata in almeno 35 Stati, il virologo a capo dell’Istituto nazionale delle malattie infettive finisce nel mirino dell’inner circle del tycoon che avrebbe messo a punto una vera e propria campagna per screditare lo scienziato di origini italiane.

Trump dunque, è questa l’impressione di molti osservatori, è alla ricerca di un nuovo capro espiatorio, dopo aver addossato tutte le colpe alla Cina e all’Organizzazione mondiale della sanità. Del resto non è un segreto che il presidente da sempre veda in Fauci una voce fuori dal coro, non allineata.

E al tycoon non è andata giù l’ennesima serie di allarmi lanciati dal virologo, che ha messo in guardia su una riapertura troppo affrettata dell’economia e della vita sociale e lamentato di sentirsi sempre più isolato senza nemmeno la possibilità di avvicinare il tycoon nelle ultime settimane.

Ma c’è una cosa che di sicuro più di altre manda su tutte le furie Trump: i sondaggi dicono che nella lotta al coronavirus il 67% degli americani ha fiducia in Fauci, mentre solo il 26% si fida del presidente. E questo a meno di quattro mesi dal voto.

Così è maturato il cambio di strategia, e il trattamento riservato a Fauci appare oramai come quello che di solito viene riservato agli avversari e oppositori politici. I più stretti collaboratori del tycoon, in particolare, avrebbero cominciato a divulgare in forma anonimia una “lunga lista” di previsioni e affermazioni (spesso parziali) ritenute errate del virologo.

Un elenco fatto circolare tra i vari media teso a mostrare come più di uno siano stati gli errori di valutazione di Fauci. Un tentativo dunque di mettere in dubbio l’affidabilità dell’uomo che in passato, tra l’altro, ha dato un enorme contributo alla lotta contro l’Aids e l’Ebola.

Ma nel mirino ci sono anche i vertici delle autorità sanitarie federali, più volte negli ultimi giorni smentite dal presidente, come sulle prudenti linee guida per la riapertura delle scuole. Il tycoon ha anche condiviso il post di un noto conduttore conservatore secondo cui medici e vertici del Cdc “stanno mentendo” sulla reale situazione solo per ostacolare gli sforzi di rielezione del presidente.

Intanto è allarme rosso in Florida, dove si registra lo scenario più drammatico con oltre 15 mila nuovi casi nelle ultime 24 ore e gli ospedali di Miami al collasso, senza più posti in rianimazione disponibili. Ma anche a Jacksonville, dove a fine agosto Trump dovrebbe ricevere la nomination repubblicana, la situazione appare quasi fuori controllo.

Gli altri Stati Usa più colpiti sono quelli del sudest e della costa occidentale, come Arizona, California, Texas, Louisiana. E se a New York, ex epicentro, per la prima volta dall’inizio della pandemia si registrano “zero morti”, caotico appare il quadro in aree metropolitane come Atlanta, Dallas, Los Angeles, Phoenix.

Come se non bastasse, un’altra grana viene dalle basi militari Usa di Okinawa, ora in lockdown, dove oltre 100 marine sono risultati positivi dopo i festeggiamenti del 4 luglio, festa dell’Indipendenza. Un caso che inevitabilmente ha fatto infuriare le autorità giapponesi.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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