Ibrahimovic scettico: “Non è più mio Milan, non so se resto”

Super Ibrahimovic trascina Milan anche in campionato
L'attaccante svedese del Milan Zlatan Ibrahimovic. saluta i tifosi. (ANSA/EPA)

MILANO. – Il Milan corre forte e vede l’Europa, Ibrahimovic si diverte ancora a giocare ma il loro matrimonio, salvo clamorosi colpi di scena, pare destinato a sciogliersi il prossimo 3 agosto, alla naturale scadenza dell’accordo già prolungato di due mesi.

Alle indiscrezioni degli ultimi giorni, con la società piuttosto scettica dell’opportunità di offrire un ricco rinnovo di contratto ad un attaccante che va per i 39 anni e con una lunga serie di infortuni alle spalle, si aggiungono come sale su una ferita aperta le parole dello svedese, che non se la sente di “fare promesse” o “dare garanzie” ai tifosi.

“Non so se resto. Questo non è il mio Milan, gli obiettivi non sono più quelli di una volta. Io voglio rivedere una squadra che lotta per lo scudetto e per la Champions: non gioco per un contratto, gioco per gli stimoli”, afferma.

Ibrahimovic non può che aspettare una telefonata che però, per sua stessa ammissione, “non è ancora arrivata”: la tensione registrata con Gazidis per una differente visione del progetto non è pregiudizievole per un futuro assieme ma la naturale ossessione di far quadrare i conti della proprietà (anche il bilancio al 30 giugno 2020 sfonderà un rosso da 100 milioni) e lo stile tattico dell’allenatore in pectore Ralf Rangnick – amante degli attaccanti rapidi – sono due nodi intricati da sciogliere.

“Non conosco Rangnick – ammette Ibrahimovic, piuttosto gelido sul tema – e non so se arriverà o meno. A noi giocatori questa informazione non è arrivata ma ai giornali sì. Fossi stato qua dal primo giorno avremmo vinto sicuramente lo scudetto.

Se sarò qua dal primo giorno dell’anno prossimo lo vinceremo”. Frasi rilasciate per stanare il club: Ibra vuole capire al più presto se è considerato una pietra angolare nel nuovo progetto. La palla, ora, è nel campo del Milan.

Lascia un commento