Sarri: “Atalanta è una big, voglio ordine”

Cristiano Ronaldo segna contro l'Atalanta, in un immagine d'archivio.
Cristiano Ronaldo segna contro l'Atalanta, in un immagine d'archivio. ANSA/PAOLO MAGNI

TORINO. – E’ diventato un big match a tutti gli effetti, con l’Atalanta che è entrata da qualche stagione nell’élite del calcio italiano ed è già approdata ai quarti di finale di Champions League.

Potrebbe addirittura essere definita “una sfida scudetto”, perché di fatto la formazione di Gian Piero Gasperini è distante appena due lunghezze dalla Lazio, la principale antagonista della Juventus nella corsa al titolo, mentre l’Inter di Antonio Conte sembra ormai in caduta libera ed è crollata al quarto posto.

“Siamo entrati in una fase importante della stagione, loro sono una realtà dai numeri di grandissimo livello specialmente in trasferta, già da qualche tempo è diventata una squadra difficilissima da affrontare perché ti vengono a prendere alti e hanno accelerazioni importanti”, la presentazione di Maurizio Sarri sull’avversaria di domani.

Una formazione in grado di mettere in difficoltà anche il Manchester City: “Ha ragione Guardiola: giocare contro l’Atalanta è un po’ come andare dal dentista, si soffre sempre”.

Ma guai a parlare al tecnico bianconero di Champions, con l’urna di Nyon che giusto oggi all’ora di pranzo ha inserito la vincente di Real-City sulla strada dei bianconeri in caso di passaggio del turno degli ottavi di finale contro il Lione, con il ritorno in programma il prossimo 7 agosto all’Allianz Stadium: “Non mi interessa assolutamente, adesso abbiamo un solo obiettivo in testa: è un qualcosa di talmente lontano che non dobbiamo perdere la minima energia a pensarci”.

E allora concentrazione massima al campionato, c’è il black out di martedì scorso contro il Milan da cancellare: “Ma ora bisogna guardare oltre, mi auguro di ritrovare continuità di risultati e ordine in campo – ha continuato Sarri – perché è proprio ciò che serve quando rischi che la partita sfugga di mano”.

Esattamente ciò che è successo a San Siro, dove mancavano De Ligt e Dybala, ora pronti a tornare dal primo minuto: “Paulo è un giocatore straordinario, ma penso che anche se ci fosse stato lui avremmo perso ugualmente contro il Milan”.

Rugani e Higuain si siederanno nuovamente in panchina, mentre si rinnova il ballottaggio tra Bernardeschi e Douglas Costa per l’ultimo posto del tridente: “Il brasiliano è un inserimento importante a gara in corso, il Pipita sapeva di avere un’ora nelle gambe e la logica mi ha portato a toglierlo dopo 60 minuti: non mi sembra fosse arrabbiato per il cambio, sicuramente l’ho visto in crescita rispetto a qualche settimana fa ed è riuscito a fare qualcosa di dignitoso”.

Lascia un commento