Il Tar blocca l’abbattimento dell’orsa JJ4

Un orso in Trentino, in una immagine di archivio
Un orso in Trentino, in una immagine di archivio. ANSA/UFF STAMPA PAT

TRENTO. – Per il momento l’orsa JJ4 è salva. Il Tar di Trento ha infatti accolto il ricorso, presentato dalle associazioni animaliste e ambientaliste, contro l’ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, in seguito all’aggressione, lo scorso 22 giugno, di padre e figlio, Fabio e Christian Misseroni, in località Verdé, nella zona di Fontana Maora, pochi chilometri a valle del rifugio Monte Peller, in Trentino.

Lo stesso Christian Misseroni aveva poi dichiarato di non volere “assolutamente abbatterli gli orsi, ma vanno gestiti, rispettando le loro vite”.

Il ricorso alla giustizia amministrativa è stato presentato da Lav, Wwf, Lac, Lipu e Lndc. Il Tar, in sostanza, ritiene che prima dell’abbattimento, la Provincia debba prima mettere in campo misure come la cattura e la reclusione dell’animale, oltre che procedere ad applicare all’orsa il radiocollare.

L’udienza per una decisione nel merito della questione è stata fissata al 30 luglio. Il Tar, si legge nel provvedimento, ritiene che possa essere “contingentemente non applicata la misura dell’abbattimento” prevista dal Pacobace, dovendo “l’amministrazione provinciale discretivamente e motivatamente individuare altre azioni ‘energiche’, parimenti contemplate a tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica”, come ad esempio “la cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio”, ovvero la “cattura per captivazione permanente”.

“Ne prendiamo atto e attendiamo il merito del provvedimento – ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. Il tema è che i casi di pericolosità sono sempre maggiori, quindi mi aspetto che il ministero ci indichi dove portare i soggetti pericolosi. I numeri che abbiamo sono superiori rispetto a quelli che possiamo gestire. È un bene che il ministro intervenga ma noi non vogliamo attendere il prossimo trentino aggredito da un orso”, ha aggiunto Fugatti, annunciando che “noi lavoriamo per la cattura” dell’orsa JJ4.

Parole che hanno spinto i membri dell’Ente nazionale per la protezione degli animali a definirsi “allibiti ma non sorpresi” dalle dichiarazioni del presidente della Provincia “a difesa del suo indifendibile atto di morte nei confronti dell’orsa JJ4 e l’interpretazione, tutta personale, del Pacobace”.

Sull’ordinanza firmata da Fugatti per l’abbattimento di JJ4 è intervenuto anche il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, che ha annunciato di aver “formalizzato ieri sera la richiesta all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di proporre con urgenza ricorso dinnanzi al Tar per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa Gaia”.

L’associazione animalista Oipa ha ringraziato Costa “per il sostegno alla battaglia per la salvezza dell’orsa JJ4”, ed ora chiede “che anche le catture siano sospese”. Lac, Lav, Lipu, Lndc e Wwf, invece, esultano per la decisione del Tar di Trento: “Un grandissimo risultato che ora obbliga il presidente della Provincia di Trento Fugatti a disattivare le gabbie di cattura e richiudere i fucili del Corpo Forestale nei loro armadi, nessuno potrà torcere un pelo all’orsa”.

Per il Wwf, il pronunciamento della giustizia amministrativa segna una “giornata storica per il futuro dell’orso sulle Alpi. Mentre la petizione del Wwf Italia per salvare l’orsa JJ4, su cui pesa una ordinanza di abbattimento del presidente della provincia autonoma di Trento Fugatti, ha superato le 100.000 firme”.

(di Jacopo Valenti/ANSA)