Cassa integrazione pesa sulle paghe del lockdown, -4,8 miliardi

Un lavoratore part-time di una catena di fast food.
Un lavoratore part-time di una catena di fast food. (ANSA)

ROMA.  – La cassa integrazione per l’emergenza Covid è costata ai lavoratori italiani 4,8 miliardi di euro netti in busta paga, solo tra aprile e maggio. Ogni dipendente in cig ha perso 569 euro, in media, nei due mesi. A fare i conti è la Uil, in attesa dell’avvio del cantiere per la riforma degli ammortizzatori sociali.

La commissione che se ne occuperà partirà a breve, ha anticipato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo martedì, e lavorerà per dare maggiore efficacia ed efficienza agli strumenti di protezione dei lavoratori. Saranno prorogati, ha garantito anche il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, così come il blocco ai licenziamenti.

Lo studio della Uil mostra come i ritardi nei pagamenti non siano stati l’unico problema della cig. In piena epidemia, con richieste da gestire senza precedenti, questo strumento ha mostrato, infatti, i suoi limiti, mentre i beneficiari raggiungevano quota 8,4 milioni, dei quali 5 milioni a “zero ore”. Per questi ultimi, la perdita media in busta paga ha quasi toccato i mille euro netti, nel bimestre.

“Tra riduzione dello stipendio e mancati ratei della 13esima e della 14esima – spiega la segretaria confederale Uil, Ivana Veronese – in due mesi le buste paga si sono alleggerite mediamente dal 18% al 37%, a seconda del reddito”. Un dipendente con uno stipendio medio, 1.400 euro netti, ha perso così 444 euro al mese e un lavoratore part-time che, prima del lockdown, guadagnava 800 euro ha avuto una mini-busta paga, più leggera di 145 euro.

Per questo la Uil chiede di intervenire sui tetti massimi del sussidio, che sono fissati per legge, e sulla loro rivalutazione, che il sindacato chiede di legare agli aumenti contrattuali, vista la debolezza dell’inflazione in questo periodo storico.

Inoltre, il nuovo segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, propone di utilizzare le risorse europee per coprire la cassa integrazione almeno fino al termine dell’anno. “Gli eventi eccezionali – dice –  richiedono strumenti eccezionali”.

Anche dalla leader della Cisl, Anna Maria Furlan, in visita alla sede del sindacato nell’epicentro dell’epidemia, a Bergamo, arriva un appello al governo a “passare dagli annunci alla concretezza dei provvedimenti”. Ecco quindi la richiesta di prorogare la cig e il blocco dei licenziamenti a tutto il 2020 ma anche di produrre “davvero” un piano di rilancio económico condiviso con le parti sociali.

Intanto, il dl rilancio approvato in prima lettura alla Camera ha stabilito che le quattro settimane di Cig Covid che si potevano usare solo tra settembre e ottobre si potranno anticipare e utilizzare anche senza interruzioni.

(di Chiara Munafò/ANSA)