Bacardi: lite eredi, le denunce di Maria Luisa

L'edificio Bacardi nell'Havana. (Wikipedia)

MILAN.  – Entra nel concreto l’annuncio di andare per vie legali da parte di Maria Luisa Bacardi, figlia di Monika Bacardi, la vedova di Luis Gomez del Campo Bacardi e titolare di una quota di circa il 6% del produttore di rum, la quale sarebbe stata privata del diritto di voto nell’assemblea del 18 giugno, che ha rinnovato il Cda e confermato alla governance Facundo Bacardi, in carica da 27 anni.

L’erede Maria Luisa procede con azioni nel Principato di Monaco e in Liectenstein la saga del gruppo, che dopo la fusione con Martini & Rossi ha superato i circa 3 miliardi di dollari di fatturato.

Maria Luisa, erede di un pacchetto di azioni della Bacardi, ora detenute nel trust Bastille, in Liechtenstein, ha dato infatti mandato con la madre di depositare al Tribunale di Monaco una denuncia contro tre studi legali, annunciando che verrà poi fatto anche in Liechtenstein, “giurisdizione corresponsabile della sofferenza patita da mio padre negli ultimi mesi della sua vita, e da me e mia madre negli ultimi 16 anni”, di cui precisa di volersi liberare a breve e “nella quale solo a causa di uno spregiudicato inganno ai danni di mio padre, già gravemente malato, erano state condotte le nostre azioni”.

“Venerdì 3 luglio – informa Maria Luisa – il mio consulente legale, Bruno Capone di Lextray, ha depositato per mio conto alla Procura del Principato di Monaco le prove materiali del supporto prestato da due law firm locali e da una terza basata a Londra, ai reati sistematici che vengono compiuti da anni dall’associazione criminale che si estende dal Principato del Liechtenstein alle Bermuda”.

“Tale associazione – sostiene – si è impossessata sia delle azioni Bacardi lasciate da mio padre Luis Bacardi sia dei diritti di voto nella Bacardi, fino ad arrivare ad escludere poche settimane fa mia madre dalle cariche sociali dei veicoli societari che detengono tali azioni”. Entrando nel dettaglio delle accuse, spiega come le sarebbe stata sfilata l’eredità.

“In particolare – afferma – le due law firm monegasche, cui si sono rivolti i trustee del Liechtenstein, hanno ostacolato a partire dal 2015 l’investigazione del giudice dei Minori di Monaco, Madame Leonardi, sulla sorte delle azioni lasciate in eredità da mio padre Luis.

La law firm londinese invece ha redatto, su indicazione precisa dei trustee del Liechtenstein, una fraudolenta legal opinion tesa a supportare la modifica della Trust Deed del Trust Bastille che avrebbe rafforzato il loro disegno criminale”.

(di Claudia Tomatis/ANSA)