Pubblica Amministrazione a caccia di funzionari, mega-concorso per 2mila

immagine d'archivio di una prova di concorso pubblico a Roma.
immagine d'archivio di una prova di concorso pubblico a Roma. (ANSA)

ROMA.  – La Pubblica Amministrazione a caccia di funzionari. Esce un mega-concorso per metterne dentro oltre 2 mila. Riparte così il reclutamento con le amministrazioni a caccia di personale a cui affidare responsabilità.

A congelare assunzioni e carriere non era stata l’emergenza Covid, che pure ha allungato di qualche mese il blocco, ma anni di stop al turnover. I paletti erano caduti solo a novembre dello scorso anno.

E intanto sono previsti pensionamenti per quasi mezzo milione di dipendenti in un triennio. Un esodo, accelerato anche dalle anticipazioni, come Quota 100.

A questo punto le amministrazioni non possono evidentemente più aspettare. Lo dimostra l’uscita in in Gazzetta Ufficiale, attesa per stasera, del bando unico per 2.133 posti disseminati in circa 18 enti.  “Il percorso di rilancio del reclutamento nella P.a è avviato”, scrive su Facebook la ministra della P.a, Fabiana Dadone.

Ma i criteri per gli ingressi cambiano, in línea con quello che la Dadone definisce “un ripensamento globale dell’organizzazione del lavoro pubblico, non solo badando al rafforzamento quantitativo degli organici”. Insomma si invita a non guardare alle cifre, considerevoli, ma alle modalità di selezione e ai “nuovi profili”.

Da tempo circolava l’idea di snellire le prove, di digitalizzarle, puntando sulle lingue e soprattutto su quelle che gli esperti in materia chiamano “soft skill”. In italiano si potrebbe parlare di abilità trasversali, che vanno oltre le nozioni o la singola disciplina.

Tra le più citate la capacità di fare squadra o di affrontare situazioni di stress. Dadone nelle scorse settimane ha anche espresso l’esigenza di inserire tra gli elementi di valutazione il “senso dello Stato”.  Anche per non confondere il manager pubblico dal privato.

L’emergenza legata al Coronavirus ha reso improrogabili certe trasformazioni. Ed è così che nel nuovo concorso terrà conto dell’inglese, la selezione sarà tutta informatizzata e perfino l’orale potrà essere svolto in video-conferenza.

Non solo, la candidatura dovrà arrivare online, attraverso l’identità digitale Spid e la piattaforma telematica Step-One 2019. D’altra parte, ormai, c’è anche la legge, il dl Rilancio, che detta le innovazioni in fatto di concorsi.

Le amministrazioni sono quindi chiamate al cambiamento. Che non dovrebbe tardare anche perché le modifiche introdotte sono volte a tagliare i tempi che passano dalla pubblicazione del bando all’uscita della graduatoria dei vincitori. L’obiettivo del ministero è dimezzarli. Finora in media ci si metteva un anno e mezzo.

Quanto i profili, c’è da immaginare che saranno apprezzati coloro che sanno maneggiare algoritmi, muoversi nel web tra i Big Data. Ma la P.a ha anche sete di personale in grado di sfruttare i fondi a disposizione, con competenze giuridiche solide sul fronte Ue.

di Marianna Berti/ANSA)